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Cronaca

Gallura, raccolta funghi: attenzione agli "esperti" improvvisati

Gallura, raccolta funghi: attenzione agli
Gallura, raccolta funghi: attenzione agli
Olbia.it

Pubblicato il 14 December 2019 alle 22:57

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Olbia, 15 dicembre 2019 – Attenzione agli “esperti” improvvisati e anche alle modalità di raccolta e consumo: sono questi i consigli che i Micologi della Ats Assl Olbia danno alla popolazione dopo gli ultimi casi di intossicazione. Sono ben 4 le persone finite in ospedale negli scorsi giorni, fortunatamente senza grosse conseguenze, per aver sottovalutato queste indicazioni.
Perchè è sempre sconsigliato mangiare fungi troppo avanti come maturazione e mal conservati:
Un piatto di funghi trifolati può risultare pericoloso come è successo a due donne che avevano cucinato per cena il Macrolepiota procera. Conosciuto come “Mazza di tamburo”, il fungo era stato consumato dopo tre giorni dalla raccolta a bordo strada:il fungo commestibile, ma leggermente tossico da crudo, necessita di unaprolungata cottura(in questo caso era stato cotto per breve tempo).Inoltre le due donne avevanoraccolto il fungo a bordo strada: così come la raccolta nei parchi urbani, anche la raccolta a bordo strada è sempre sconsigliata, in quanto il fungo per sua natura assorbe ciò che gli sta intorno, quindi dagli scarichi delle vetture agli eventuali diserbanti utilizzati nei parchi cittadini. Come se non bastasse, le due hanno oltre al “cappello”,hanno consumato anche il “gambo”che, in questo caso, risulta esser fibroso, duro e poco digeribile. La mattina le donne sono finite al Pronto soccorso dell’ospedale “Paolo Dettori” di Tempio Pausania con sintomi a carico dell'apparato gastrointestinale, come vomito irrefrenabile e dolori addominali violenti. Come da procedura, è stato seguito il protocollo da intossicazione alimentare: i sanitari, con la consulenza dei Micologi dell’Assl, hanno trattato le pazienti, rimaste poi in osservazione in ospedale per alcune ore. Attenzione anche agli "esperti" improvvisati, in questi giorni una coppia di 50enni di Palau è finita all’ospedale di Olbia per aver consumato un fungo velenoso, l’Omphalotus olearius, dal tipico colore arancione, spesso confuso per il Cantharellus cibarius, anche detto “Gallinaccio”: il fungo è stato consumato dopo lerassicurazioni fornite da un “esperto” del paese, che ne ha garantito la commestibilità. Una pratica pericolosissima,sia per il consumatore che mette a rischio la propria salute, che per l’ “esperto” che, in caso di conseguenze gravi (come ad esempio un danno epatico permanente), rischia una denuncia penale ed eventuali risarcimenti danni. Si ricorda infatti che gli ispettori micologi, in caso di gravi intossicazioni che comportano danni permanenti se non letali, diventato ufficiali di polizia giudiziaria, e pertanto sono obbligati a differire all’autorità giudiziaria competente la presenza di un reato e gli eventuali responsabili. Per evitare simili situazioni la Ats Assl di Olbia consiglia di rivolgersi sempre al Micologo: un esperto in grado di classificare e fare una cernita esatta dei funghi e messo a disposizione della popolazione gratuitamente. L’Ispettorato Micologico garantisce attività di prevenzione, controllo e certificazione di commestibilità dei funghi freschi spontanei destinati all'autoconsumo dei cittadini. L’attività dell’Ispettorato Micologico è garantita nella Assl di Olbia nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 09.00 alle ore 13.00: - AOlbiapresso gli ambulatori della Guardia Turistica della struttura sanitaria “San Giovanni di Dio”, in viale Aldo Moro. Per ulteriori informazioni 0789/552153 - 262. - ATempio Pausanianel palazzo Ex Inam, in via Demartis. Per ulteriori informazioni 079/678333