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Gallura, crisi Covid e aiuti economici: una marea di stagionali esclusi

Gallura, crisi Covid e aiuti economici: una marea di stagionali esclusi
Gallura, crisi Covid e aiuti economici: una marea di stagionali esclusi
Olbia.it

Pubblicato il 25 April 2020 alle 11:01

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Olbia, 25 aprile 2020 - Una marea di esclusi in Gallura dagli indennizzi per la crisi Covid-19: l'allarme è della Cgil Gallurese, coordinata Luisa Di Lorenzo.

"Il 26 marzo 2020 a Cagliari è stato sottoscritto l’Accordo quadro tra la Giunta regionale della Sardegna, le organizzazioni sindacali dei lavoratori e le associazioni di imprese, professioni e servizi con cui sono stati individuati e definiti interventi regionali integrativi e modalità applicative, in Sardegna, degli ammortizzatori sociali in deroga per affrontare l’emergenza sanitaria, economica e sociale causata dall’epidemia da Coronavirus", piega la Cgil Gallura.

"In particolare al titolo III dell’Accordo quadro sono previste alcune misure importantissime di contrasto alla crisi economica e sociale, misure che ad oggi non hanno avuto attuazione per mancanza di decreti attuativi da parte della Giunta Regionale. Parliamo di due misure: Indennità ai lavoratori stagionali e Indennità per Colf e Badanti".

La prima è "Pari a 600 euro per i lavoratori dei settori non contemplati dagli articoli 29 e 30 del Decreto legge n.18 del 17 marzo 2020 e non già ricompresi nella Legge Regionale numero 8 del 2020 con le stesse condizioni di intensità economica e durata previste dalle citate normative".

La seconda, invece, è una "Indennità per i lavoratori che abbiano avuto sospesa, senza retribuzione la propria prestazione, un contributo una tantum a domanda individuale nella misura di 600 euro, proporzionalmente ridotti in base alle ore di lavoro previste contrattualmente e da essi non prestate nel mese di marzo, con ragguaglio a una misura intera in questo caso convenzionalmente rapportata a d un orario standard di 40 ore settimanali. Per i collaboratori e collaboratrici familiari che siano retribuiti con il sistema dei voucher, si farà riferimento al mancato utilizzo degli stessi nel mese di marzo in comparazione all’usoMedio fatto nel trimestre precedente, per autorizzare l’erogazione di un’indennità di importo proporzionato, nel limite massimo di 600 euro, convenzionalmente a un orario standard di 40 ore settimanali".

Il sindacato gallurese è preoccupato perché si stanno rincorrendo alcune notizie contrastanti.

"Sono incomprensibili le ragioni che hanno spinto prima la Regione Sardegna e poi il Governo a riconoscere lo status di lavoratore stagionale solo a coloro che sono stati impiegati nel settore turistico, negli stabilimenti termali e in agricoltura", sostiene la Segretaria Generale della Cgil Gallura Luisa Di Lorenzo.

“In questo territorio, la Gallura, di stagionalità vivono migliaia di lavoratori impiegati anche nel settore dei trasporti (trasporto aereoportuale e portuale, Geasar e Sinergest ad esempio), nel settore della vigilanza privata (Consorzio Costa Smeralda, Consorzio di Porto Rotondo, Coopservice, ad esempio), nel settore della GDO (Conad, Margherita distribuzione ex Auchan, oltre che tutta un’altra serie di aziende più piccole che però nel periodo estivo vedono intensificati i loro flussi), nel settore delle manutenzione del verde (Green Italy Coast, ad esempio), nel settore delle lavanderie industriali (Sebon ex Clea, ad esempio), nella cantieristica navale (Sno, ad esempio), nel distretto del sughero, nelle multiservizi partecipate dai Comuni costieri, nel settore degli autonoleggi e si potrebbe andare avanti”.

Il segretario generale della Filcams Danilo Deiana aggiunge: "la Cgil firma centinaia di accordi ogni anno, per garantire l’occupazione necessaria a gestire i picchi di lavoro riconducibili a ragioni di stagionalità anche in settori non classificabili nel turismo in senso stretto ma ad esso fortemente correlati”.

"Osserviamo che nel periodo di riferimento 24 febbraio-10 aprile del 2019, verso lo stesso periodo del 2020, il comune di Olbia è quello che sta pagando più alto il prezzo economico in termini di mancati avviamenti al lavoro: nello specifico un meno 3767 lavoratori avviati e un triste primato in termini percentuali con un meno 61% di assunzioni per lo stesso periodo. In questi giorni la Regione Sardegna sembra essersi resa conto della necessità di colmare questo gap, ma ancora una volta creando diseguaglianza tra le categorie di lavoratori. Promettendo che integrerà la Legge Regionale n. 8 inserendovi anche i lavoratori aereoportuali, la nostra preoccupazione e che la RAS si dimentichi di quanto invece aveva promesso e garantito con l’accordo quadro del 26 marzo a tutte le categorie di lavoratori stagionali e alle Colf e alle badanti, “categorie rimaste fuori da qualsiasi tipo di misura governativa e regionale di ammortizzatore sociale e di sostegno al reddito”, precisa Deiana.

"Vorremmo inoltre precisare che l’ultima legge della Regione Sardegna, la numero 12 dell’8 aprile, e la delibera 19/12 che prevede un’indennità di 800 euro per i mesi di marzo e aprile ai nuclei familiari che si trovino in condizioni di difficoltà economica a causa del Covid è una misura che ha finalità diverse da tutte le altre misure di cui abbiamo parlato sopra. La prima è una misura di sostegno economico al nucleo familiare, le altre un indennizzo per riconoscere un danno oggettivo a tutti coloro che avrebbero iniziato a lavorare durante la stagione turistica ma che invece allo stato attuale sono privi di occupazione. Quindi pensiamo che sia un grave errore accostare le misure ritenendole l’una alternativa all’altra o addirittura l’una in sostituzione dell’altra", precisano Di Lorenzo e Deiana.

"Ribadiamo con forza la necessità di dare piena attuazione all’Accordo quadro del 26 marzo che ristabilisce equità tra le tutte le categorie di lavoratori e non è portatrice di interessi corporativi, e qualora non venissimo ascoltati intraprenderemo ogni iniziativa volta alla salvaguardia e alla tutela alla enorme platea degli esclusi", conclude la Cgil Gallura.