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Cronaca

Tra Provincia e burocrazia qual è il destino delle nostre scuole?

Tra Provincia e burocrazia qual è il destino delle nostre scuole?
Tra Provincia e burocrazia qual è il destino delle nostre scuole?
Paolo Ardovino

Pubblicato il 28 February 2015 alle 14:53

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Olbia, 28 febbraio 2015 - Burocrazia, patto di stabilità, appalti, progetti: benvenuti nel mondo dei grandi, verrebbe da dire. E invece no, da una parte per la curiosità e dall'altra per esigenza, sempre più giovani si interessano al mondo che li circonda. Lo sa bene anche Carlo Ciocca, Presidente della consulta provinciale di Sassari oltre che studente del Liceo Classico e Linguistico Antonio Gramsci di Olbia. Ad appena 19 anni, Carlo, si ritrova a discutere e controbattere sulla controversa situazione che affligge le scuole della nostra regione. Ai tanti problemi si è inoltre aggiunta l'abolizione delle province che rischia di pesare - e non poco - sulla situazione dei nostri istituti. È giunto quindi il momento di dar voce ai più giovani, i quali invocano l'attenzione degli enti e incentivano gli studenti a tirarsi su le maniche; o almeno, è quello che chiede Carlo. La situazione legata all'abolizione delle province vede tra i protagonisti la Sardegna. Già dal referendum del 2012 infatti, è cominciata la cancellazione delle prime province sarde. Un ulteriore passo (in avanti?) è stato fatto a partire dallo scorso 1 gennaio, con provvedimenti che mettono sempre più in secondo piano le province, compresa la nostra. In questo polverone rischia di farne le spese anche l'istruzione. Proprio diversi istituti si sono mossi - compreso il Gramsci di Olbia - nel mese di dicembre, con diverse proteste e occupazioni al fine di farsi ascoltare dalla provincia. Ma ora a chi tocca occuparsi delle scuole e cosa succederà? Paradossalmente si sta cercando di "sburocratizzare il governo burocratizzandolo ulteriormente”; basti pensare alla stessa abolizione della provincia, oramai portatasi per più di un anno con la conseguente situazione di stallo che impedisce l’attuazione dei progetti nel più breve tempo possibile. Come già ripetuto tante volte, la scuola superiore non è di competenza comunale ma solamente provinciale, e la nostra già (forse?) decaduta provincia di Olbia-Tempio non ha completamente mantenuto le promesse a noi fatte. Probabilmente ripasseremo a Sassari, e ciò vuol dire che inevitabilmente toccherà aspettare ulteriormente. Diverse scuole della nostra regione - comprese alcune della nostra città - navigano tra degrado e problemi legati principalmente alle strutture. Qual è, a tuo avviso, la responsabilità della provincia a riguardo e come bisognerebbe muoversi per attuare cambiamenti drastici e ristrutturazioni? Essendo presidente della consulta provinciale di Sassari ricevo spesso lamentele per quanto riguarda l’edilizia scolastica di tutto il Nord-Sardegna. La situazione è molto più complicata di quanto possa apparire: dietro al mancato adempimento delle vane promesse c’è il patto di stabilità, pertanto, gli studenti (sempre più delusi e arrabbiati) si sentono spesso ripetere: “i soldi ci sono, ma non possono essere spesi”. Certo è che anche gli stessi studenti devono far qualcosa, ma non è una semplice protesta o uno sciopero che cambierà le cose, né tantomeno prendere una posizione neutrale e dire “ci penserà qualcun altro”, perché così non è. Bisogna fare un qualcosa di grande che deve essere condiviso con tutte le scuole, così da non fermarsi ad un’occupazione di qualche settimana o ad un giorno di manifestazione, perché tanto secondo la massa appare come pretesto per non andare a scuola, anche se bisogna ammettere che non manca chi lo fa davvero solo per saltare ore di lezione. Non è un segreto che le carenze dei nostri istituti si siano evidenziate ancora di più dopo la fatale alluvione del novembre 2013. Anche in quel caso, la provincia o altri enti si sarebbero dovuti muovere diversamente? Si piange sul latte versato. Molti progetti di ristrutturazione e di ampliamento delle strutture scolastiche erano già stati approvati da molto tempo, ma l’inefficienza e l'enorme lentezza della provincia, dipesa certo anche da tempi burocratici necessari (tengo a sottolineare che una grande responsabilità è proprio della provincia), non ha permesso l’inizio o il completamento dei lavori. Ciò che serve è velocità, e noi studenti dobbiamo premere affinché non ci sia quest’inutile immobilismo. Rappresentando in consulta provinciale il liceo Classico e Linguistico A. Gramsci di Olbia, possiamo dunque entrare nello specifico sulla tua scuola. Tra i vari problemi strutturali spunta quello di una palestra che giace in pessime condizioni. Nonostante alcuni lavori d'impermeabilità svolti in passato, la situazione rimane la medesima, con gli alunni costretti a fare attività fisica presso il parco Fausto Noce o in un cortile fatiscente. eppure si era parlato di un appalto che avrebbe permesso un'adeguata ristrutturazione, oltre ad altri lavori di ampliamento vista l'emergenza sovraffollamento che ha portato già a trasformare alcuni laboratori in aule. Qual è la reale situazione a riguardo? Preferisco non dare giudizi di valore ma voglio attenermi completamente ai fatti: la palestra sarà agibile entro il prossimo anno, frase che ripeto da tre anni... Sovraffollamento? Se gli iscritti non diminuiranno ci sarà una soluzione provvisoria: probabilmente si affitteranno dei locali, sperando di non capitare in stanze non a norma, senza riscaldamento e che praticamente scavalcano la linea tra legalità e illegalità, considerando l'esperienza di sei anni fa al Damasco. È comunque una situazione che tocca anche altre scuole, e sinceramente noi siamo una delle migliori del territorio della consulta di Sassari.