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Olbia, il programma di Roberto Li Gioi punto per punto: "cuore, impegno e passione"

Il consigliere regionale ci racconta quali saranno le sue battaglie in Consiglio

Olbia, il programma di Roberto Li Gioi punto per punto:
Olbia, il programma di Roberto Li Gioi punto per punto:
Barbara Curreli

Pubblicato il 09 March 2024 alle 16:00

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Olbia. La politica greca, la politica vera, fatta dalle persone, nell'interesse delle persone, dei cittadini: con questa disquisizione storica mi ritrovo a sorridere e condividere il pensiero con il riconfermato consigliere regionale Roberto li Gioi, che precisa: "Ritengo che la buona politica si possa fare, e sia possibile farla, i soldi pubblici, frutto di lavoro e sacrificio dei cittadini, sono sacri e devono essere gestiti con ancor più attenzione."

Una riconferma alle ultime elezioni in cui sperava: "io speravo che la mia gente mi premiasse per il lavoro che ho portato avanti in questi 5 anni, la volta scorsa è stato votato Roberto li Gioi, mentre questa volta è stato votato il Consigliere", e aggiunge "mi sono messo in gioco, ci ho messo cuore, impegno e passione, ho imparato e studiato cercando di onorare e rappresentare al meglio il mio territorio e non solo, perché io mi sento un consigliere sardo".

Alla domanda volutamente provocatoria sul cambiare e scendere a compromessi, con il suo sorriso sornione e la luce nei suoi profondi occhi chiari ci risponde di non sentirsi cambiato e di non essere cambiato, non è sceso a patti e compromessi ed è rimasto se stesso in ogni ambito della sua vita: lavorativo, politico, familiare e sportivo. Lui, figlio di onesti lavoratori non dimentica da dove viene e neanche i sacrifici fatti sia dalla sua famiglia che  da lui stesso. Incontrare amici, conoscenti e bere un caffè con delle routine consolidate fanno trasparire quanto ci racconta. Dopo questa condivisione parliamo del lavoro che lo attende nei prossimi 5 anni. Forte sostenitore del noi, dell'inclusività e dei diritti dei cittadini già in questa fase transitoria sente di riconfermare quanto detto a gran voce: "abbiamo il dovere morale di restituire la speranza di un futuro alla Sardegna, ci aspetta un lavoro immane, la giunta uscente lascia dei pozzi avvelenati e non sarà facile ripartire".

Non possiamo non partire dalla sanità, "la salute è un diritto della persona, che sia povera o ricca, non abbiamo la bacchetta magica, ma ci impegneremo per agire nell'interesse dei sardi, la sanità non va privatizzata e nessun presidio deve essere chiuso, certo, bisogna tenere conto delle varie realtà territoriali, ma si potrà operare con una riorganizzazione considerando come già anticipato dalla presidente Alessandra Todde strutture ad alta, media o bassa intensità, il lavoro da fare sarà immane e le aspettative sono davvero enormi". Parlando di sanità e diritto alla salute non ci possiamo esimere dall'affrontare il tema dei trasporti, la nostra isola sempre più isolata e con una continuità territoriale che non è tale.

Tenendo sempre presente che il comparto marittimo è di competenza statale, mentre quello aereo è di competenza regionale Li Gioi racconta lo status quo: "le compagnie aeree hanno fatto il bello e il cattivo tempo, non c'è stato nessun controllo, dobbiamo sedersi a un tavolo noi Regione, le compagnie aeree, l'Enac, le società di gestione degli aeroporti e stabilire delle regole di ingaggio". Ci racconta del sistema misto (racconta della realtà francese e spagnola): "d'estate le compagnie andrebbero messe in concorrenza sana, per una riduzione dei prezzi, nell'interesse dei cittadini, mentre d'inverno potrebbe intervenire la Regione partecipando con un aiuto concreto alle compagnie affinché si possano garantire gli spostamenti 365 giorni l'anno, così da non lasciare scoperto nessun periodo, consentendo di spostarsi sia per motivi di lavoro, di vacanza o di salute.

A tal proposito cita il progetto della interassessorialità, caro alla presidente, poiché i vari assessorati devono lavorare per uno scopo comune, nell' interesse di tutti. E dai trasporti passiamo alle infrastrutture, e dunque non possiamo non nominare il suo cruccio, la strada di Monte Pino, sin dal suo precedente insediamento Li Gioi ha sempre combattuto affinché gli infiniti e interminabili lavori potessero trovare una conclusione. "Vigilerò affinché i lavori vadano avanti e anche in maniera spedita, tra gare d'appalto, autorizzazioni e mancati lavori di progettazione di competenza provinciale siamo ancora qua, dopo 10 anni, in una situazione che definirei vergognosa,starò con il fiato sul collo su chi deve occuparsene, ci sono stati troppi disagi per gli abitanti, notevoli aggravi economici per le strutture ricettive della zona, Difficoltà di spostamento su una strada sconnessa, pericolosa, con il manto stradale completamente da rifare, la strada va riaperta per la sicurezza di tutti", conclude Li Gioi.