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Cronaca

Olbia, scuole in sicurezza a convegno. Porru: "La nostra è una denuncia"

Olbia, scuole in sicurezza a convegno. Porru:
Olbia, scuole in sicurezza a convegno. Porru:
Angela Galiberti

Pubblicato il 08 February 2014 alle 16:45

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Olbia, 08 Febbraio 2014 - Non hanno fondi a disposizione, non hanno il potere di cambiare le cose, non hanno nemmeno la competenza per farlo: ma se succede qualcosa, la responsabilità penale è tutta loro. Stiamo parlando dei dirigenti scolastici, i vecchi "prèsidi", che oggi si sono riuniti all'Ipia di Olbia per un convegno importantissimo sulla sicurezza nelle scuole. A questo simposio hanno partecipato diverse personalità: Giorgio Cicalò (Commissario per l'emergenza della Protezione Civile Sardegna), Giancarlo Muntoni (direttore della Forestale del distretto Olbia-Tempio), Bachisio Porru (presidente regionale dell'Associazione Nazionlale Dirigenti e Alte professionalità della Scuola), nonchè diversi rappresentanti sardi e olbiesi del mondo della scuola. La denuncia di Bachisio Porru. "La situazione delle scuole è emergenziale - ha detto Bachisio Porru, presidente regionale Anp - sia per cause ambientali, sia per cause strutturali. Abbiamo aperto un tavolo di lavoro in Sardegna per cercare di cambiare le cose. Non è possibile che la responsabilità penale sia a carico dei dirigenti scolastici quando la competenza non è la loro. Questo è un sistema che non funziona". I numeri dell'Emergenza Scuola sono impressionanti: il 73% delle scuole italiane non ha il certificato antincendio, il 57% delle scuole italiane non ha l'agibilità statica, il 70% non ha eliminato le barriere architettoniche. Di tutto questo, penalmente parlando, è responsabile il dirigente scolastico. Il problema è che la competenza non è del dirigente, ma degli enti locali. E qui casca l'asino: i comuni e le province hanno il compito di effettuare la manutenzione ordinaria e straordinaria, nonchè di rendere le scuole sicure, ma col patto di stabilità in atto quasi nessun ente locale riesce a portare a termine questi lavori. Per non parlare delle scuole costruite dove non ci dovrebbe essere mezzo grammo di cemento: è il caso dell'Ipia di Olbia, situata in via Emilia a pochi metri dal Rio Silgheddu. Questa zona è Hi4, cioè zona a massimo rischio idrogeologico, e non ci dovrebbe essere nulla salvo erba e alberi. Invece, oltre a case/villette/condomini, c'è una scuola superiore che, durante l'alluvione, è stata devastata. Oltre l'emergenza: la solidarietà. Durante il convegno, però, si è dato spazio anche alla solidarietà tra le scuole: una delle cose più belle che questa maledetta alluvione ha portato al territorio. "Il Liceo Fermi di Nuoro ha donato all'Ipia di Olbia 2000 euro raccolti dagli studenti. - ha detto Gianluca Corda, il dirigente dell'Ipia Amsicora - Saranno i nostri studenti a scegliere come impiegare questa somma". Per Nazario Porcu, dirigente dell'Istituo Comprensivo di Torpè-Lodè, la solidarietà tra le scuole è un fatto estremamente positivo. "Gli eventi alluvionali non hanno portato problemi solo alle strutture scolastiche, ma anche agli studenti. - ha detto il dirigente Porcu - Il problema adesso è il trauma dovuto all'alluvione che hanno subìto 50 studenti. Sono intervenuti gli psicologi del Ministero su 30 di loro. Noi non possiamo che ringraziare tutti per la solidarietà dimostrata tra le varie scuole. In questo momento, a Torpè, vi è un camioncino pieno di arredi scolastici donati da una scuola di Sinnai".