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Cronaca

Rapporto Rifiuti. Olbia promossa, ma serve qualcosa in più

Rapporto Rifiuti. Olbia promossa, ma serve qualcosa in più
Rapporto Rifiuti. Olbia promossa, ma serve qualcosa in più
Angela Galiberti

Pubblicato il 16 March 2017 alle 19:54

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Olbia, 16 Marzo 2017 - Il 17° Rapporto sulla Gestione dei Rifiuti Urbani in Sardegna per l'anno 2017, per quel che riguarda la nostra città e la nostra (ormai ex) Provincia, dice sostanzialmente due cose: la prima è che la conversione alla raccolta differenziata della città di Olbia ha segnato un cambio di passo notevole, la seconda è che permangono criticità importanti.

"Èdi rilievo il cambio di passo registrato da una delle province storicamente più in ritardo, e anche fra le più impattanti in termini di produzione procapite, la provincia di Olbia - Tempio, dove la conversione al porta a porta della città di Olbia e di altri centri rilevanti per la produzione di rifiuti, ha consentito un vero e proprio salto verso il raggiungimento degli obbiettivi della raccolta differenziata - si legge nel Rapporto -. Esistono tuttavia in ogni provincia delle realtà di vera eccellenza, se si pensa che ben 206 Comuni su 377 superano il 65% di raccolta differenziata e fra essi ben 47 superano il 75%, tra cui centri di media dimensione interessati da notevoli flussi turistici, come Orosei e Siniscola che addirittura superano l’80% ma anche Tortoli’, Budoni e il capoluogo Oristano, il primo a superare il 70% fra i Comuni di dimensione maggiore".

Osservando i dati, la Provincia di Olbia-Tempio rimane sempre quella con più kg di rifiuti per abitante (653 kg per abitante), ma nel 2015 questo dato - drogato dalle presenze turistiche - è diminuito dell'8,7%: "Questo dato della provincia di Olbia - Tempio pur continuando a risentire dell’importante movimento turistico che interessa quell’area, mostra i benefici effetti del passaggio alla raccolta domiciliare della città di Olbia e di altri centri importanti già evidenziati", continua il Rapporto regionale.

La Città di Olbia rimane tra le città con più rifiuti pro capite, ma il miglioramento grazie alla differenziata è netto: "I comuni che hanno un procapite di produzione compreso fra i 600 ed i 1.000 kg/ab/anno sono invece 9 e fra di essi vi è il comune di Olbia, unico capoluogo di provincia a ricadere in questa fascia, ma il cui procapite si situa ormai nella parte bassa della fascia".

Un grosso problema rimane l'utenza fluttuante, cioè quella turistica. Una problematica che, nel territorio, si esprime anche attraverso le numerose discariche spontanee abusive. "A livello provinciale la maggior incidenza dei fluttuanti si riscontra nella provincia di Olbia - Tempio, dove si stima che la presenza turistica incida per 213 kg/ab/anno sui 653 totali, seguita dalla provincia Ogliastra, che però registra un’incidenza decisamente minore (circa 44 kg/ab/anno) ma comunque importante, visti anche i bassi pro capite della provincia - continua il Rapporto regionale -. La provincia di Olbia - Tempio è anche la provincia con il maggior numero di comuni con percentuale d’incidenza alta, compresa tra il 45% ed il 60%, come i comuni di Golfo Aranci, Trinità d'Agultu e Vignola, Palau, Budoni, Loiri Porto San Paolo, San Teodoro e Arzachena".

A livello provinciale, nel 2015 l'ex Provincia di Olbia-Tempio ha raggiunto - grazie ai comuni di Olbia e San Teodoro - il 54,3% di rifiuti differenziati, superando così la Provincia di Cagliari.

Per quanto riguarda la qualità della differenziazione, Olbia nel 2015 è al top: "La fascia dei comuni sopra i 30.000 abitanti, vede ai primi posti il comune di Olbia per tutte le frazioni, eccezion fatta per il vetro, dove è superata di poco da Oristano che la segue da vicino o pari merito anche nelle altre frazioni. Buoni risultati si registrano a Quartu Sant’Elena per organico e vetro, mentre Nuoro si distingue per carta, plastica e meno per l’organico".

Il 2015, dunque, è stato l'anno della svolta. A due anni da questa storica scelta, portata avanti dalla passata amministrazione e dall'ex assessora all'Ambiente Giovanna Spano, bisogna tirare le somme. La differenziata è una buona scelta, ma servono più controlli e più ecocentri nelle località ad alto impatto turistico.