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Pubblicato il 29 April 2011 alle 16:50
Sorrisi a trentadue denti e spirito ottimista. Manifesti azzurri e tifo da stadio per i candidati. Il contesto è quello giusto per il partito berlusconiano. Il Popolo della Libertà presenta la lista alla vigilia della convention di coalizione. È la rosa più forte del centrodestra, 40 nomi tra cui numerosi consiglieri comunali uscenti. Fedele Sanciu fa gli onori di casa e apre l’incontro. La sua è un’analisi sugli ultimi 17 anni di politica locale e nazionale: «La nostra è una storia lunga, siamo l’unione di due grandi partiti, Forza Italia e Alleanza Nazionale. Siamo fondamentali per il Paese e per il nostro territorio». Poi si addentra nei temi che tengono banco in questa campagna elettorale. «La Coalizione Civica continua a buttare fango su di noi e su Settimo in particolare. Lezioni di etica da parte loro noi non le accettiamo». Poi, reduce di una giornata all’insegna della questione caro traghetti, il Presidente della Provincia attacca: «Noi non abbiamo voluto speculare sulla crisi, mentre ieri, durante il Consiglio Provinciale straordinario, c’è chi è intervenuto polemizzando e speculando. Settimo Nizzi, invece, ha preferito non intervenire» dice rivolgendosi a Giommaria Uggias in particolare.
Dopo l’apertura del Senatore – Presidente Provinciale, è l’ora del protagonista. Prima di esporre il programma elettorale preferisce puntualizzare su alcune accuse rivoltegli. «Dicono che sono ineleggibile, ma queste sono bugie – dice Nizzi - Ho qui la sentenza della Cassazione del 2004 per dimostrarvi che io posso candidarmi alla carica di sindaco. I signorotti del centrosinistra non conoscono la materia di cui parlano, eppure alcuni di loro sono avvocati. Quindi a loro rispondo: andeti e studieti». Detto ciò, si concentra sul programma da portare avanti. Oggi preferisce concentrarsi sui temi sociali. «Non solo aggiusteremo le strade, ma noi aiuteremo chi soffre. Oggi i poveri sono sempre più poveri. Daremo loro un aiuto tramite il 5xmille che chiederemo alle famiglie dei cittadini olbiesi. Giovannelli aveva i soldi per risolvere certi problemi, ma non l’ha fatto. Aveva quattro milioni di euro disponibili, ma non sono stati impiegati». Infine il suo pensiero agli studenti fuori sede: «Daremo aiuto ai nostri ragazzi che vorranno studiare fuori, sarà un modo per far crescere le competenze dei nostri cittadini».
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