Olbia - Se per la sezione giudiziaria olbiese ci sono ben poche speranze, per il Giudice di Pace qualche cosa si può fare. Vale a dire sostituirsi a Mamma Stato pagando di tasca propria uffici e dipendenti. Così, un diritto fondamentale - la Giustizia - in nome della Spending review lo devono pagare direttamente i comuni. Stasera, a Poltu Cuadu - nell'aula consiliare del Comune di Olbia, si è consumato questo "teatrino dell'assurdo": sei comuni hanno deciso di pagare di tasca propria il Giudice di Pace. Perchè l'alternativa sarebbe stata la chiusura totale del servizio La Città di Olbia (che oltre alla quota fissa del 16,11% ne ha una variabile del 67,78%) è accompagnata da Berchidda, Golfo Aranci, Monti, Loiri Porto San Paolo e Telti. Un piccolo giallo riguarda
Arzachena. Sino a poche ore dall'inizio del consiglio comunale (fissato per le 16:30), gli arzachenesi erano inseriti nella delibera preparata dal comune olbiese. All'ultimo momento, però, dagli uffici del Sindaco Alberto Ragnedda è partito un fax nel quale si diceva che Arzachena aveva deciso di rimanere nella circoscrizione maddalenina. Per quel che riguarda gli "euro", il piano economico approvato oggi si basa sulle spese che attualmente l'ufficio del Giudice di Pace rendiconta. In totale si tratta di 220mila euro circa.
184900 li deve tirare fuori la Città di Olbia. Per il futuro le spese dovrebbero comunque essere minori. Prima che il Giudice di Pace prenda il via passerà un bel po' di tempo. Il Ministero della Giustizia ha infatti un anno di tempo per esaminare ed eventualmente approvare le richieste pervenute. Dopo di che dovrà essere fomato il personale. Per quel tempo (cioè tra uno o due anni) il Giudice di Pace olbiese avrà trovato una sede idonea che costerà meno dei 50mila euro di affitto che attualmente vengono sborsati.
