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Congresso Pd, Corda: possibili ripercussioni in giunta

Congresso Pd, Corda: possibili ripercussioni in giunta
Congresso Pd, Corda: possibili ripercussioni in giunta
Angela Galiberti

Pubblicato il 13 October 2014 alle 15:38

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Olbia, 13 Ottobre 2014 - Altro che congresso annullato o nullo: l'assemblea che ha decretato l'elezione di Angela Corda come segretario cittadino del Pd è più che valida, almeno fino a prova contraria. Parole pesanti come macigni, queste pronunciate dal neo segretario a poche ore dalla sua elezione durante una conferenza stampa che si è svolta questa mattina nella sede del partito in via Roma, ad Olbia. Sede che ieri, domenica 12 Ottobre, è stata teatro dell'ennesima faida interna tra i sostenitori del blocco di Giampiero Scanu contro i sostenitori del blocco di Nardino Degortes. Vero e proprio scontro tra titani contato di segretario regionale uscente, Silvio Lai, che tuonava : "Il congresso è da considerarsi nullo nullo per l'assenza del garante". "Il nostro congresso è valido fino a prova contraria - ha tuonato Angela Corda, eletta a segretario cittadino con quasi 400 voti -. La commissione nazionale per i congressi regionali ha cassato le tessere on line, salvo quelle che rispettano le norme nazionali. Sestini, che è un segretario amministrativo, ha ribatito la delibera della Commissione. Noi ci siamo sempre mossi rispettando le regole, Lai non si muove attraverso i deliberati. Tutto il resto non conta, sono dichiarazioni personali". A chi dice che il congresso si è svolto senza garanti, il segretario Corda risponde facendo nomi e cognomi. "Noi di garanti ne abbiamo avuti quattro - ha sottolineato Angela Corda -. Vanni Fiori, Pierluigi Caria, Gianluca Frau e Domenico Piccinnu. Piccinnu, che è presidente della commissione di garanzia, se n'è andato a voto inoltrato". Accanto ad Angela Corda vi era Ivana Russu, candidata per la segreteria provinciale. La sua è stata una corsa difficile, specialmente in alta gallura. "Spiegare a chi ti parla di olbiacentrismo che si vuole rappresentare tutto il territorio e che Olbia è stata un'opportunità non è stato facile - ha detto Ivana Russu -. Ciò che mi chiedo io è dove erano i garanti durante il congresso di Calangianus". Secondo il segretario Corda, inoltre, questo tentativo di delegittimare il congresso olbiese è un vero e proprio attacco alla città. "L'attacco al Pd di Olbia è un attacco contro Olbia - ha detto Angela Corda -. C'è un disegno preciso per indebolire la città che è sostenuto dalla complicità di alcune persone del Pd olbiese. Ci sono dei tentativi per affossare Olbia, non il partito democratico. Ricordate i due pullman noleggiati da noi per recarci a Oristano? Siamo andati pubblicamente contro la nostra segreteria regionale quando questa stava prendendo delle decisioni contro Olbia e il San Raffaele. Io sono disposta a lasciare questa poltrona per difendere la mia città". Adesso, però, è inevitabile che questo nuovo scontro non abbia delle ripercussioni sia all'interno del Pd olbiese, sia all'interno della maggioranza. La situazione attuale è quella di un partito esplosivo che sta arrivando ai ferri corti. La parte "minoritaria" del Pd è in contrasto con quella maggioritaria da troppo tempo. Il gruppo riconducibile a Nardino Degortes, da diverso tempo, è in guerra contro gli "scaniani": non hanno riconosciuto la segreteria Corda sin dall'inizio, hanno provato a fondare un nuovo circolo senza riuscirci e hanno fondato un gruppo consiliare denominato "Pd 2" all'interno del consiglio comunale dando vita a un vero paradosso politico. Adesso, però, la situazione è ancora più incandescente. " Ci saranno delle forti ripercussioni in maggioranza e in giunta - ha detto Angela Corda -. Il Partito democratico è uno e ci sarà un solo gruppo consiliare. Chi non ha la tessera non può rappresentare il Pd". Il riferimento silente è a Carlo Careddu, promessa del Pd olbiese e vice sindaco del Comune di Olbia. Careddu, che ha anche un passato da segretario provinciale, non ha la tessera del Partito Democratico: quella del 2014 è stata annullata, quella del 2013 sembra "non pervenuta". E' evidente che la prima testa che il Pd olbiese chiederà è la sua, così come verrà richiesta la fusione tra i due gruppi consiliari.