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Cronaca

Acquario in Aeroporto, lettera aperta di una cittadina

Acquario in Aeroporto, lettera aperta di una cittadina
Acquario in Aeroporto, lettera aperta di una cittadina
Angela Galiberti

Pubblicato il 01 July 2014 alle 16:38

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Olbia, 01 Luglio 2014 - L'Acquario in Aeroporto, l'ultima iniziativa di promozione turistica frutto di una partnership tra la Geasar e il Comune di Dorgali, continua a suscitare emozioni contrastanti. Se, da una parte, l'acquario continua ad avere molti sostentori, dall'altra aumentano le critiche. Questa mattina la Redazione di Olbia.it ha ricevuto la lettera aperta di una cittadina, Luisa Avetta, che critica apertamente la scelta dell'acquario come mezzo di promozione. Riportiamo integralmente la lettera firmata.
Buongiorno a tutti i destinatari di questo messaggio. Apprendo in data odierna che qualcuno ha avuto la geniale pensata di piazzare un acquario "vero" , con pesci "veri" all'interno dell'aeroporto di Olbia. I promotori de turismo nel deserto del Sahara avrebbero avuto il "premio fantasia 2014". Invece mettere un pezzo di mare imprigionato in una terra che è tutta circondata da mare libero - mare che costituisce l'attrattiva principale del territorio- no... è un'idea di una banalità pazzesca. Io licenzierei gli ideatori di questa farsa che ha anche "altri" due aspetti molto negativi. Il primo è ovviamente riferito alla prigionia dei pesci. Gli acquari sono gabbie che,come tali, vanno smantellate TUTTE, se vogliamo prendere il treno dell'evoluzione, treno che i rappresentanti delle istituzioni non possono prendersi il lusso di ignorare se non al prezzo di perdere credibilità. Il secondo è riferito al costo di gestione dell'acquario che , presumo, sia sostenuto da soldi pubblici. Non sfugge il particolare che il mini acquario aeroportuale sia tutto tappezzato da inviti pubblicitari a visitare il fratellone di Cala Gonone che, ovviamente, non è altro che il carcere (per pesci) in formato gigante. Detto facile : se già per tanti è immorale che esista un acquario come quello di Cala Gonone, è deplorevole che l'immoralità venga duplicata creandogli uno spot pubblicitario all'interno dell'aeroporto.---> il tutto imprigionando altri pesci magari con soldi pubblici. Concludo. L'acquario vero, con pesci veri è soggetto a tutte le censure del mondo. Se proprio non ve la sentite di rinunciare ad abbellire l'aeroporto con immagini vere dello stupendo mare sardo , ci sono moderni acquari virtuali con i quali non sfoggerete una crudele banalità pagata con soldi dei contribuenti. Soldi che troveranno destinazioni più idonee, utili ed etiche che non quella attuale. Ecco qua -->http://www.acquariovirtuale.it/ Distinti saluti e buon ravvedimento. Luisa Avetta- contribuente