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Olbia, San Simplicio: numeri da capogiro tra cultura, buon cibo e devozione

Olbia, San Simplicio: numeri da capogiro tra cultura, buon cibo e devozione
Olbia, San Simplicio: numeri da capogiro tra cultura, buon cibo e devozione
Camilla Pisani

Pubblicato il 18 May 2016 alle 18:09

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Olbia, 18 maggio 2016 - La festa di San Simplicio è, da sempre, un'occasione di grande rilevanza per gli olbiesi. Ma quest'anno il successo riscosso dalle iniziative in programma ha superato di gran lunga le aspettative. Tra musica, buon cibo e devozione, i giorni dedicati a San Simplicio hanno visto una partecipazione di pubblico estremamente nutrita ed entusiasta; Lucio Petta, del Comitato San Simplicio, si dice soddisfatto della riuscita dell'evento: "quest'anno, grazie ad ospiti di rilievo e ad un programma ricchissimo di iniziative, la festa è andata benissimo. l'afflusso di gente è stato maggiore rispetto agli anni precedenti, e grazie all'intervento delle televisioni che hanno trasmesso in diretta la processione, abbiamo avuto visibilità non solo a livello locale ma nazionale".

Solo in occasione della sagra delle cozze, appuntamento tradizionale e attesissimo, sono stati distribuiti 22mila piatti e serviti 700 litri di vino; numeri da capogiro, che hanno portato un indotto economico positivo a tutte le attività olbiesi. Bilancio positivo anche per l'apertura della necropoli della basilica di San Simplicio; malgrado gli orari ridotti rispetto all'anno scorso, si sono contate 1500 presenze, tra adulti e bambini. L'Ufficio Turistico del Comune di Olbia conferma la sua soddisfazione rispetto al riproporsi di un'iniziativa che gli olbiesi hanno dimostrato di apprezzare molto. Ma non solo i cittadini sono accorsi a visitare i reperti antichissimi custoditi nella necropoli; tantissimi i turisti stranieri che si sono lasciati guidare dagli archeologi e dagli operatori dell'ufficio turistico, i quali hanno prestato servizio a titolo volontario.

Dato forse bizzarro, in molti hanno manifestato il desiderio di lasciare un contributo economico, nonostante l'ingresso fosse gratuito: dimostrazione concreta che fare, conoscere e promuovere la cultura può diventare veicolo di un circolo virtuoso in cui economia e sviluppo vanno di pari passo con una valorizzazione profonda del patrimonio locale.