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Olbia, Insula Felix: successo per “Metamorfosi di una città”

Olbia, Insula Felix: successo per “Metamorfosi di una città”
Olbia, Insula Felix: successo per “Metamorfosi di una città”
Dénise Meloni

Pubblicato il 28 June 2017 alle 16:38

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Olbia,01 Luglio 2017- Con la lezione “Metamorfosi di una città”, tenuta dall’ archeologo M.Agostino Amucano e dall’esperto di memorie locali Mario Spanu Babay, domenica 25 giugno a partire dalle 21 è stato inaugurato il ciclo di conferenze “Incontri sul Golfo”, voluto e organizzato dall’associazione culturale Insula Felix, con le collaborazioni dell’associazione culturale Larathanos e del Leyla Diving Center.

Il numeroso pubblico, pervenuto ben oltre le iniziali previsioni, ha seguito con viva attenzione l’esposizione dei due relatori. M. Agostino Amucano ha esposto con un ricco corredo di immagini le trasformazioni urbanistiche della florida prima età imperiale, la crisi inesorabile della città principiata nel III secolo dopo Cristo, il colpo di grazia dell’attacco vandalo al porto, la crisi economica e demografica della Phausiana bizantina fino alla “rinascita” giudicale ed al nuovo poleonimo di “castrum Terre nove” attestato per la prima volta nel 1305.

E poi la straordinaria carta geografica del golfo del Craveri datata al 1739, con la raffigurazione delle mura medievali ancora in piedi, fino al borgo ottocentesco, poco più che un pugno di case. Mario Spanu ha invece illustrato le epocali trasformazioni fisiche e culturali della città del XX secolo fino ad oggi: dalla quasi scomparsa della spiaggia di Mogadiscio, un tempo frequentatissima dagli olbiesi, alla creazione dei nuovi moli di attracco, e poi memorie, luoghi, persone e personaggi, in un coinvolgente dialogo finale con un variegato ed educatissimo composto anche da turisti.

Il prossimo appuntamento è per domenica 2 luglio alle ore 21:00, con la conferenza “Olbia preistorica” a cura dell’archeologa Paola Mancini. Una particolare attenzione al Neolitico e al Nuragico; la possibilità, per lo spettatore, di addentrarsi nel cuore di una terra dove la presenza umana antica, evidente nelle architetture civili, cultuali e funerarie, ben si inserisce, spesso ancor oggi, in contesti paesaggistici intatti: gli stessi ambienti, tra rocce e macchia mediterranea, che hanno ispirato all'uomo, nei tempi remoti nei quali la sua opera sapeva fondersi con la natura, come poter vivere e prosperare in un territorio tanto bello quanto aspro.

Seguiranno, nelle settimane successive: l’ambiente e le attività produttive nel Golfo di Olbia (Conferenza a cura di Benedetto Cristo). Il considerevole valore naturalistico e ambientale dall’area costiera e interna del Golfo implica una fruizione equilibrata per la necessaria conservazione biologica; è dunque interessante approfondire le conoscenze specifiche del sito naturalistico con una descrizione, seppur sommaria, dell’ambiente naturale del Golfo di Olbia, in cui la mitili coltura ha sempre avuto un’elevata importanza che contribuisce a caratterizzare e consolidare il tessuto sociale.

I fari della Sardegna e il faro dell’Isola Bocca (Conferenza a cura di Nicola Sechi). Quando si parla di fari l’immaginario collettivo corre subito a quelle sentinelle del mare che con il loro fascio di luce hanno lo scopo di indicare la via sicura a chi naviga. Situato all’ingresso del canale navigabile del Golfo di Olbia, il faro dell’Isola Bocca fu attivato nel 1887 con alimentazione a petrolio e successivamente, negli anni ’20, con gas di acetilene prodotto sul posto e infine fu elettrificato nel 1971 e oggi, al compimento dei 130 anni, esercita ancora tutto il suo fascino.