Olbia – Col tempo, la zona di
via Genova ad Olbia si è riempita di piccole e grandi attività commerciali trasformandosi, da vecchio ritrovo per
lucciole, in zona
pregiata. Ma da qualche giorno, le attività commerciali presenti stanno vivendo ore non proprio serene. Qualche mese fa – precisamente il
24 Maggio 2013, “Il Giornale di Olbia” aveva anticipato la rivoluzione dei parcheggi a strisce blu: oggi, quell'anticipazione è divenuta una
realtà. Con la fine dei lavori al Molo Brin, i solerti operai del Comune si sono messi all'opera per trasformare
gli stalli liberi di via Genova in stalli a pagamento. Una trasformazione che, se non verrà fermata con un colpo di spugna, coinvolgerà anche
via Redipuglia cancellando i tanti parcheggi gratuiti che gli olbiesi usano sia per recarsi in centro, sia per usufruire dei servizi presenti in
via Roma e via Mameli. Lo sconcerto creato da questa decisione dell'amministrazione è tanto, specialmente tra i commercianti di via Genova. “Non sappiamo che dire – ha detto una commerciante con tanti anni di esperienza alle spalle – ormai ci stanno levando tutto.
C'è tanta crisi, anche noi stiamo soffrendo e le strisce blu non ci aiuteranno. L'olbiese quando esce dalla Sardegna si vanta di aver fatto tanti chilometri a piedi, ma qua non ne fa. Vuole il posto auto sotto al negozio”. C'è tanta rassegnazione negli occhi di tutti in via Genova: le strisce blu rappresentano l'ennesima difficoltà da affrontare. “
Cosa vuole che le dica – ha detto un altro esercente, specializzato in piccola ristoriazione e caffetteria –
di sicuro non siamo contenti”. La tristezza è ovunque. La domanda che si fanno i commercianti è semplice:
c'era proprio il bisogno di aumentare i parcheggi a pagamento? “Per ogni striscia blu dovrebbe esserci una striscia bianca corrispondente, magari un po' più lontano – ha fatto notare la commerciante – ma qua non è così”. Certo, l'amministrazione può rispondere come come parcheggio gratuito vi è il Molo Brin. Ma con il trasferimento dei dipendenti comunali alla sede dell'ex Scolastico,
quei posti gratuiti si sono ridotti (e di molto anche).