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Olbia, alluvione: ora le famiglie delle vittime chiedono risarcimento milionario

Olbia, alluvione: ora le famiglie delle vittime chiedono risarcimento milionario
Olbia, alluvione: ora le famiglie delle vittime chiedono risarcimento milionario
Camilla Pisani

Pubblicato il 26 April 2016 alle 16:30

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Olbia, 26 aprile 2016 - Le famiglie delle vittime dell'alluvione del 2013 chiamano in giudizio il Comune di Olbia per risarcimento del danno. Enzo Giagoni, padre della piccola Morgana e marito di Patrizia Corona, morte travolte dalla furia delle acque, che aveva citato il Comune in sede civile per chiedere il risarcimento del danno subito,ha scelto di citare il Comune di Olbia per ottenere il risarcimento del danno; non non c'è stata una prima quantificazione economica, che andrà determinata in sede di giudizio. Il Comune di Olbia si è già costituito in giudizio e l'udienza, fissata lo scorso febbraio, è stata rinviata al prossimo ottobre.

Relativamente allacausa penale in corso, Giagoni aveva deciso di non costituirsi in giudizio dando mandato al suo legale di chiudere quella pagina di vita con una transazione economica, che secondo le prime notizie avrebbe dovuto essere proposta dalla compagnia di assicurazioni che copre la responsabilità civile dell'amministrazione comunale di Olbia. La giunta comunale ha deciso di chiamare in garanzia la compagnia assicurativa Fondiaria Sai (ora Unipol-Sai) attraverso la manleva (figura giuridica in base alla quale la compagnia assicurativa viene chiamata a garantire la copertura di un evento dannoso in ragione di un contratto esistente al momento del verificarsi dell'evento).

Il Comune di Olbia, che ha una copertura assicurativa per danni nei confronti di terzi per un massimale di 5 milioni di euro, attraverso il suo ufficio legale si costituirà in giudizio, chiedendola manleva alla compagnia di assicurazione che, da parte sua, non ha assunto la titolarità della vertenza.

Anche le tre figlie di Anna Ragnedda (la donna di 83 anni morta durante l'alluvione al piano terra della sua casa di via Lazio) hanno citato il Comune di Olbia per ottenere un risarcimento. Le figlie della vittima il 15 febbraio hanno depositato l'atto di citazione promosso davanti al tribunale di Tempio per il risarcimento dei danni conseguenti alla morte della madre. L'atto di citazione promosso dalle richiedenti è teso a ottenere il risarcimento dei danni sofferti per la perdita del rapporto parentale, il danno biologico e il danno materiale conseguenti al decesso della madre. La quantificazione del danno relativo alla perdita del rapporto parentale è stata di 450 mila euro per parte; l'udienza dovrebbe svolgersi a fine maggio e il Comune ha il termine di 20 giorni prima dell'udienza per costituirsi in giudizio.