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Cronaca

Zona Franca Olbia: ecco come funziona

Zona Franca Olbia: ecco come funziona
Zona Franca Olbia: ecco come funziona
Angela Galiberti

Pubblicato il 23 November 2015 alle 12:50

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Olbia, 23 Novembre 2015 - Olbia si appresta a subire una rivoluzione economica grazie all'importante risultato conseguito venerdì scorso dal Comune di Olbia e dal Cipnes. Nella zona industriale olbiese verrà attivata una Zona Franca Non Interclusa ad Economia Speciale. Merito del sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, del presidente del Consiglio Vanni Sanna e del direttore Cipnes Aldo Carta, i quali - tutti insieme - hanno creduto fortemente in questo progetto.

Il nome Zona franca non interclusa ad economia speciale nasconde, in realtà, due strumenti economici che andranno a combinarsi per attrarre nuove imprese e favorire nuova occupazione. Il primo strumento èla Zona Franca Doganale Non Interclusa dedicata al commercio estero su estero. Grazie al cosiddetto perfezionamento attivo, le aziende olbiesi (o le nuove grosse aziende che intendono insediarsi) potranno perfezionare (o anche costruire) prodotti ad alto valore aggiunto. L'unica condizione è che questo commercio (arrivo delle materie prime, arrivo delle parti di prodotto e vendita) venga fatto utilizzando il mercato Extra Unione Europea, cioè tutto il resto del mondo: America Latina, Canada, Stati Uniti, Asia, Medio Oriente, Oceania.Il commercio fatto nei paesi extra-Ue potrà godere dell'esenzione dell'Iva, dei dazi e delle accise.

A questo importante strumento viene affiancato la Zona Economica Speciale, valido anche per le aziende già insediate. Con questo strumento si agisce direttamente sulla leva fiscale e si va a toccare l'Irap e l'addizionale Irpef. Per favorire l'arrivo di nuovi di investimenti a lungo termine, il Comune di Olbia esenteràdall'Imu per 5 anni le nuove aziende che andranno ad insediarsi all'interno dei 750 ettari della zona industriale olbiese.

Per quanto riguarda gli effetti di questi due strumenti, le analisi sulle Zone franche esistenti confermano la loro positività, in particolare sull'occupazione e sull'aumento del Pil. Le zone franche presenti nel mondo rappresentano uno straordinario volano dell'economia del territorio ove sono situate. In Polonia, ad esempio, esistono diverse Zone economiche speciali ed ognuna di esse si è specializzata in un particolare settore.

A differenza di altre zone speciali italiane, Olbia può contare su diversi fattori a suo vantaggio. Innanzitutto la posizione geografica: la zona industriale olbiese si trova al centro del Mediterraneo e, in un certo senso, al centro dell'Europa. Olbia ha nelle sue vicinanze un aeroporto internazionale (collegato con le più importanti città europee), un porto industriale (Cocciani) dalle molteplici potenzialità, e ben tre porti passeggeri ben collegati con il continente (Isola Bianca di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres). Da non sottovalutare è la presenza, sempre nella Zona industriale olbiese, di un Settore Nautico di tutto rispetto, composto non solo da rimessaggio e officine, ma da veri e propri cantieri in cui progettazione e costruzione sono al centro di tutto. Il Settore nautico olbiese è uno dei più sviluppati d'Italia e potrà crescereulteriormente esportando i suoi prodotti nei paesi dove c'è grande richiesta di yacht e natanti ad alto tasso tecnologico. In più, si attende l'arrivo ad Olbia di grosse aziende, in particolare dei partner della Qatar Foundation nell'operazione Mater Olbia. Aziende che avrebbero necessità di una piattaforma nel Mediterraneo per i loro commerci estero su estero.

Gli effetti della Zona Franca non Interclusa ad Economia Speciale saranno, dunque, di tre tipi: aumento degli investimenti sul territorio, aumento dell'occupazione, aumento del Pil (e quindi del reddito). In definitiva, Olbia punta ad uscire definitivamente dalla crisi economia e a diventare - nuovamente - la locomotiva della Sardegna.