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Cronaca

Zir di Tempio, domani incontro in Regione. I sindacati? Non invitati

Zir di Tempio, domani incontro in Regione. I sindacati? Non invitati
Zir di Tempio, domani incontro in Regione. I sindacati? Non invitati
Angela Galiberti

Pubblicato il 18 March 2015 alle 19:59

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Olbia, 18 Marzo 2015 - Luisella Maccioni (Fp Cgil Olbia-Tempio) e Alma Viola (Fp Cisl Gallura) non lesinano parole di ringraziamento nei confronti del sindaco di Tempio, Romeo Frediani, per aver accolto l'appello dei sindacati in favore della Zir tempiese e di essersi fatto portavoce dei bisogni dei dipedenti (6 più 1 dirigente) dell'ente. Un interessamento gradito che ha trovato anche un seguito in Regione: domani a Cagliari, su sollecito di Frediani, l'assessore regionale all'Industria, Maria Grazia Piras, incontrerà i lavoratori della Zir, il sindaco di Bortigiadas Emiliano Deiana e il primo cittadino tempiese. A questa terna mancano, in modo del tutto irrituale, i sindacati: gli unici, demandati dai lavoratori, a poter trattare con la Regione sul loro futuro. "Siamo un po' delusi da questo - ha detto Luisella Maccioni -, ma siamo anche contenti che finalmente si apra un tavolo sulla Zir. Da troppo tempo questa vertenza viene trascurata dalla Regione". Sulla stessa linea Alma Viola, della Cisl. "Questo è il primo passo per parlare anche di tutta l'Alta Gallura - ha detto Alma Viola -. Non è la prima volta che i dipendenti della Zir rimangono senza stipendio, vogliamo avere delle risposte e delle certezze per i lavoratori". I sindacati galluresi chiedono fondamentalmente una cosa: che venga rispettata la legge regionale numero 10 e che venga detto una volta per tutte se la Zir è soppressa o se non lo è. "Se è soppressa va applicata la legge 10 e i dipendenti possono essere assorbiti da altri enti - ha detto Luisella Maccioni -. Se non è soppressa, la Regione deve finanziarla affinché dia seguito al suo obiettivo, cioè quello di dare servizi alle imprese". "Lotteremo fino in fondo per dare ai lavoratori delle certezze - ha detto Alma Viola -. Qui c'è un problema di dignità del lavoratore. I dipendenti della Zir di Tempio non vogliono sentirsi un peso per la collettività, vogliono lavorare e basta e sono disposti anche a spostarsi per questo. Se potessero essere presi dal Cipnes sarebbe un fatto molto positivo per loro e per l'ente stesso". La storia della Zir di Tempio è una di quelle storie che non hanno nulla di razionale o logico. Le Zir (zone industriali regionali) nascono per dare dei servizi alle imprese, ma pare che quella di Tempio non abbia mai funzionato a regime. Ad esempio, l'impianto di illuminazione pubblica realizzato dalla Zir - un impianto, tra l'altro, di ultimissima generazione - non è mai entrato in funzione nonostante le imprese lo chiedano a gran voce da tempo. Una volta messo in liquidazione, la Regione ha finanziato dei progetti per poi riprenderseli (vedi diga del Limbara e i relativi milioni di euro) perchè non realizzati: cosa che, un ente in liquidazione, difficilmente avrebbe potuto mai fare. Poi c'è il passivo: la Zir pare abbia accumulato qualche debito che andrà pagato in qualche maniera. Insomma, è una vicenda complicata e la politica non ha fatto altro che complicarla proprio lasciandola a sè stessa.