Olbia, 08 Aprile 2015 - Nel mezzo del degrado la dignità. Poche cose tenute in maniera il più possibile decorosa, le scope appoggiate fuori come in un qualsiasi giardino, uno stendino di fortuna con i panni stesi ordinatamente, i letti provvisti di ogni confort, fiori finti a dare un tocco di colore (e forse di normalità) e un crocifisso appeso all'ingresso come a proteggere la casa. In questo edificio non c'è elettricità, non c'è acqua, non ci sono servizi igienici: ci sono tanta solitudine e probabilmente un storia difficile. Siamo alla cantoniera della ferrovia di via Lupacciolu, ad Olbia. Questa mattina la Polizia Locale, guidata dal comandante Gianni Serra, ha fatto l'ennesimo controllo in loco trovando la solita difficile situazione. Al momento la cantoniera è occupata presumibilmente da 10 persone, tra cui uno o due minori. Il dato è stato dedotto dalla presenza di 10 posti letto e di alcuni effetti personali tipici dei bambini come un passeggino. Intorno all'edificio vi è una vera e propria discarica e le condizioni igieniche, seppur mitigate dalla voglia degli occupanti di rendere il luogo decoroso, sono oltre il limite. Da diverso tempo, infatti, la cantoniera è un punto di riferimento per chi non ha un tetto sopra la testa. Viandanti, clochard, venditori ambulanti che arrivano a Olbia nella bella stagione e famiglie che perdono la casa: alla cantoniera passa veramente di tutto. L'anno scorso si è anche verificato un incendio e per qualche momento si è temuto il peggio. CHi la occupava in quel periodo, però, non era dentro l'edificio quando è andato a fuoco. Dopo tutti questi episodi e le lamentele dei residenti, la Polizia Locale ha deciso di dare un segnale. Oggi gli agenti hanno fatto una sorta di "inventario" di tutto quello che c'è all'interno della cantoniera, cercando di risalire agli occupanti. SI tratta di un vero e proprio sgombero, anche perché l'edificio dovrà essere messo in sicurezza. Questa mattina il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, ha inviato una comunicazione ufficiale alle Ferrovie dello Stato per sollecitare il loro intervento. Il Comune ha scelto una linea morbida, ma è evidente che l'amministrazione vuole risolvere il problema alla radice: o si chiude l'edificio o dovrà essere abbattuto. Intanto l'interlocuzione con le Ferrovia è stata avviata ufficialmente.
