Olbia, 25 Settembre 2014 - Mentre i sindacati, le istituzioni e l'azienda cercano un accordo, i lavoratori non smettono di tenere alta la tensione - ma anche l'attenzione. Da questa mattina, i 1634 esuberi Meridiana hanno attivato un presidio permanente all'Aeroporto Costa Smeralda di Olbia. I lavoratori, che si daranno il cambio in tre diverse fasce orarie, vogliono in questo modo ottenere l'attenzione dell'opinione pubblica, ma anche informarla sulla vertenza. "
I voli Meridiana attualmente non sono operati dalla compagnia, ma dalla controllata Air Italy o altri vettori stranieri. Air Italy al 100% di meridiana SPA solo nel 2013 ha registrato un passivo pari a 46 milioni di euro. E' quindi ben lontana dall'essere un business vincente - si legge in una nota stampa firmata dal collettivo
Esubero Meridiana -.
Il call center Meridiana di Olbia, secondo il piano della compagnia, sarebbe stato completamente trasferito a Trieste presso GAP ITALIA, call center privato che già si occupa di gestire parte dell’operativo aziendale". Con il presidio, i lavoratori vogliono dire all'azienda che la loro attenzione non è affatto calata, anzi tutto il contrario. "L’aeroporto viene presidiato in attesa di un NUOVO PIANO AZIENDALE che preveda il superamento del dualismo aziendale (Meridiana – Air Italy)
e il ritorno delle attività della compagnia aerea ai dipendenti della compagnia stessa, perché come ribadito dalle sigle sindacali anche in Consiglio Comunale a Olbia e al Ministero durante il tavolo interministeriale, il lavoro c’è, il settore è in crescita (l’aeroporto di Olbia ha registrato un + 8% la scorsa estate dati Assoaeroporti) ma viene tolto ai dipendenti Meridiana e esternalizzato, sia al call center di Trieste per quanto riguarda il segmento lavoratori di terra, sia a altre compagnie (la controllata Air Italy o compagnie estere rumene, slovacche, spagnole) per il segmento lavoratori di volo - continua la nota stampa -.
Quasi tutte le sigle sindacali hanno firmato un volantino unitario (CGIL, CISL, UGL, USB, APM) in cui chiedono ZERO ESUBERI e l’allungamento della CIGS per altri due anni, in modo che si possa elaborare un reale piano di rilancio aziendale in un settore stimato tra i pochi in crescita a due cifre".