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Cronaca

Vertenza Meridiana, in corso il consiglio comunale. Deiana: la Regione farà la sua parte

Vertenza Meridiana, in corso il consiglio comunale. Deiana: la Regione farà la sua parte
Vertenza Meridiana, in corso il consiglio comunale. Deiana: la Regione farà la sua parte
Angela Galiberti

Pubblicato il 22 September 2014 alle 17:08

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Olbia, 22 Settembre 2014 - Per i dipendenti della galassia societaria di Meridiana oggi è una lunga giornata. Prima una lunga assemblea davanti alla sede dell'Azienda, poi un'invasione pacifica in aeroporto, infine l'assemblea ad Olbia per il consiglio comunale dedicato alla Vertenza. Al consiglio comunale aperto, che si sta svolgendo in questo momento, sono presenti i lavoratori, i sindacalisti, i consiglieri comunali, i sindaci del territorio e diversi rappresentanti della Regione Sardegna. L'assessore ai Trasporti, Massimo Deiana, ha spiegato la posizione della Regione durante l'apertura dei lavoratori.

"Per quanto riguarda la Regione, la nostra presenza rappresenta la vicinanza della giunta. Il presidente Pigliaru segue da vicino l'evulzione della vicenda. Abbiamo una posizione condivisa. Noi siamo pronti, al di là delle sollecitazioni, a fare la nostra parte nel rispetto del ruolo della regione e nel perimetro dei suoi compiti. In particolare siamo pronti a dare un contributo per affiancare, per facilitare, per sollecitare percorsi utili ad individuare partner necessariamente internazionali che possano rafforzare la presenza di Meridiana in Sardegna garantendo i livelli occupazionali. Qualcuno ha parlato di piano industriale - ha dichiarato l'assessore regionale Massimo Deiana -. La regione non fa piani industriale soprsttutto non li fa di un'azienda privata. La regione può facilitare le condizioni migliori e non intende sottrarsi. Tutto ciò, però, in presenza di garanzie. In secondo luogo, nelle more di questa attività, che ritieniamo utile a individuare una soluzione strutturale alle difficoltà di meridiana, richiediamo con forza il mantenimento di tutti i lavoratori all'interno del perimetro aziendale. Impegnandoci da parte nostra a favorire, anche con sforzi di fantasia interpretativa, la massima flessibità di forme di sostegno a contratti di solidarietà che possano consentire la presenza di tutti i lavoratori all'interno del perimetro aziendale. Si tratta di un impegno importante. Noi ci impegnamo a garantire le precondizioni. In ogni caso il senso di responsabilità ci impone di prendere in considerazione l'estremissione di lavoratori da questo perimetro. In ogni caso ci impegneremo a trovare insieme al governo le più estese e favorevoli forme di sostegno.Domani saremo al tavolo congiunto a Roma, queste sono le nostre posizioni. Faremo di tutto per interloquire con l'azienda".

A sferzare la Regione ci ha pensato Giampiero Scanu, deputato del Pd e consigliere comunale olbiese.

"Io vorrei sentir dire, prima della conclusione, che la Regione ritiene che sia proprio dovere sposare in pieno la posizione del sindacato. Perché se restiamo nell'ambito del vago rischiamo di non essere concreti. Dobbiamo definire in termini chiari e operativi quali sono i nostri rispettivi compiti. Il compito che chiediamo alla regione è quello di schierarsi esplicitamente per chiedere i due anni di cassaintegrazione - ha detto Giampiero Scanu -. Ganau si impegni a proporre un ordine del giorno al consiglio regionale per sostenere questa posizione. Se non facciamo questo restiamo in mezzo al guado. Sarebbe troppo facile chiedersi perché la mannaia che si usa sui lavoratori non si usa per tagliare i posti di quei dirigenti che non hanno lavorato bene. Sarebbe troppo facile chiedere ciò. Io credo che il governo nazionale debba con grande senso di responsabilità accogliere questa linea. Due anni di cassaintegrazione, stop alla mobilità, e discutiamo".

La proposta dei sindacati e dei lavoratori è quella di ottenere 2 anni di cassaintegrazione con conseguente piano industriale da parte dell'azienda. I sindacati, che stanno intervenendo in questo momento, chiedono di mettere in condizioni i lavoratori di poter lavorare.