Thursday, 25 April 2024
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Pubblicato il 08 December 2021 alle 17:00
Nule. Come anticipato qualche giorno fa, l'intero sistema istituzionale del Nord Sardegna (dalla Provincia di Sassari ai Comuni, passando per le Comunità montane) desidera essere protagonista nell'individuazione dei progetti da finanziare con il Pnrr (Piano nazionale di rinascita e resilienza) e nella spendita degli stessi.
Recentemente, gli stakeholder istituzionali si sono incontrati per individuare una strategia comune. In questo incontro si è sviluppato un Interessante dibattito grazie ai numerosi interventi dei presenti in rappresentanza di tutti i soggetti che hanno promosso l’incontro.
"Tutti hanno ribadito come le tematiche del Recovery Fund, del PNRR della programmazione sui fondi strutturali 2021/27 costituiscano un'opportunità unica e irripetibile, per il nord e più in generale per l'intera Sardegna. Ed evidenziato come in questi anni abbiamo purtroppo assistito al ridimensionamento o alla chiusura di centinaia di aziende, alla costante diminuzione della forza lavoro, ad una costante crescita della disoccupazione, in particolare giovanile, alla riduzione demografica, all’emigrazione dei giovani laureati e diplomati, all’abbandono e alla dispersione scolastica, allo spopolamento delle aree interne e dei comuni minori", si legge nella nota stampa conclusiva.
"Presenti all’incontro il commissario straordinario della Provincia di Sassari, Pietrino Fois, Il subcommissario della provincia di Sassari per la Gallura, Pietro Carzedda, il presidente della Rete Metropolitana, Nanni Campus, e il coordinatore del Tips, Battista Cualbu. Insieme a loro è intervenuto ai lavori anche il Presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana".
Questo il sunto della giornata: "In sostanza – è stato il sentimento comune - facciamo i conti con un lungo elenco di nodi irrisolti e con un livello arretrato e inadeguato di infrastrutture, materiali e immateriali, che penalizzano la nostra capacità competitiva, la cui soluzione è indispensabile per il rilancio del territorio. Occorre agire, mettere in campo progettualità, capacità nella programmazione e realizzazione dello sviluppo, unitamente a politiche delle risorse umane, della formazione e dell'istruzione, a politiche di settore e territoriali (socio-assistenziale-sanitario, edilizia, chimica verde, ZES e area di crisi industriale complessa, commercio, credito, innovazione digitale, beni culturali, sviluppo aree interne e agroalimentare). Ed occorre intervenire per rimuovere i vincoli che condizionano la competitività: fisco, trasporti e mobilità (quindi del peso dell’insularità) infrastrutture materiali e immateriali, energia e metano, con particolare attenzione al tema della giusta transizione energetica, accesso al credito, pubblica amministrazione, scuola e formazione", specifica la nota.
E ancora: "Una consapevolezza che ha portato Rete Metropolitana del Nord Sardegna, Tips (Tavolo Istituzioni Parti sociali), e Provincia di Sassari unitamente alle Unioni dei Comuni e delle Comunità Montane a elaborare un documento per lo sviluppo economico e sociale: “Un patto per lo sviluppo della provincia di Sassari” e la determinazione a istituire una cabina di regia che abbia il compito di avviare il confronto tra i numerosi stakeholder garantendo allo stesso tempo i necessari momenti di sintesi con la fondamentale la partecipazione di tutti i soggetti istituzionali, delle parti sociali, delle componenti culturali di questo territorio a partire dalla Rete Metropolitana, Provincia e Tips".
Dalla analisi delle centralità strategiche contenute nel documento vengono individuati alcuni spunti sui temi prioritari del nuovo modello di sviluppo territoriale sostenibile della Provincia di Sassari che lasciano intendere in modo chiaro la “direzione di marcia” della nuova visione strategica. In sintesi:
"Grazie ad un nuovo modello di sviluppo il territorio propone un’offerta originale fortemente ancorata alle radici culturali e all’unicità identitaria del contesto locale, alla capacità di stare al passo con innovazione e modernità perché in grado di puntare sulla qualificazione delle risorse umane e sulle nuove tecnologie e di investire nel digitale, nelle energie rinnovabili e nella green e blue economy, nell’alta qualità delle produzioni agro-alimentari ed eno-gastronomiche, nei servizi del terziario avanzato, nell’industria dell’ eco-turismo attento alla salvaguardia dell’ambiente, nelle bio-tecnologie e nelle tecnologie della salute per la sicurezza sanitaria e per innalzare la qualità della vita a favore dei residenti e dei turisti. E da Nule arrivano le prime iniziative concrete del Tavolo", prosegue la nota.N
elle prossime ore verranno inviate al Governo tre lettere che richiedono risposte immediate: la prima sugli investimenti infrastrutturali sulla rete ferroviaria, la seconda sulle modifiche da apportare alla bozza del DPCM energia per la Sardegna e la terza sullo stato di attuazione del protocollo sulla chimica verde.
Dopo la fase acuta della pandemia il territorio provinciale vuole ripartire con una nuova visione strategica e da conseguenti azioni capaci di attrarre capitali e imprese e contribuire creare occupazione e a valorizzare il capitale ambientale, sociale e territoriale.
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