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Cronaca

Tribunale Tempio: partito lo sciopero ad oltranza

Tribunale Tempio: partito lo sciopero ad oltranza
Tribunale Tempio: partito lo sciopero ad oltranza
Angela Galiberti

Pubblicato il 30 September 2019 alle 11:52

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Tempio Pausania, 30 settembre 2019 - Un tribunale inusualmente vuoto ha accolto, questa mattina la conferenza del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Tempio che annuncia ufficialmente lo sciopero ad oltranza degli avvocati e dunque il blocco alle udienze.

Obiettivo dell'astensione è porre al centro il Tribunale di Tempio: l'unico presidio di giustizia della Gallura che, purtroppo, non gode di buona salute.

Pochi magistrati (oggi 6 su una pianta organica di 11), pochi dipendenti amministrativi (una quarantina), una marea di processi pendenti (ben 24.000 tra civile e penale).

Due le conseguenze pratiche di tale astensione: il rinvio delle udienze (che di fatto, però, già esiste da tempo) e una possibile sanzione da parte della Commissione Garante dei Servizi pubblici essenziale ai danni degli avvocati.

"Questa è un'azione che va oltre i limiti delle regole che, a nostro avviso, "sterilizzano" il senso della protesta che vogliamo portare avanti", spiega Carlo Selis (Presidente del Consiglio dell'Ordine).

"Questo è un tribunale che, a prescindere dalle nostre astensioni, fa fatica a celebrare le udienze.È un tribunale che è in cronica difficoltà, all'orizzonte non si vedono soluzioni. È definito, dalla legge, come piccolo tribunale. Ha una pianta organica "striminzita" di 11 magistrati ideali, che sono pochissimi: pensate che Oristano ne conta 17, Nuoro ne conta 15 e hanno un carico di lavoro inferiore di un terzo rispetto al nostro. La nostra pianta organica non è mai completa, anzi è gravemente mancante", continua il presidente Selis.

Anche la "qualità" dei magistrati che vengono nominati fa parte del "problema".

"Si tratta di magistrati di prima nomina con pochissima esperienza che si trovano a gestire un grande tribunale per qualità del contenzioso e della qualità della richiesta di giustizia, per importanza dei processi penali e per il valore delle cause civili", specifica Selis.

Gli avvocati chiedono un intervento strutturale che porti a un percorso virtuoso.

Per far comprendere perché è così grave questa situazione, gli avvocati fanno un esempio ideale ma molto verosimile: "Facciamo un esempio concreto, parliamo di famiglia e di affidamento dei minori. Sono situazione che socialmente hanno un impatto importante. Oggi il tribunale non dà risposte. Avere un'udienza fissata a 8 mesi da quando si presenta un ricorso: in 10 mesi, diciamolo come iperbole, queste persone prendono i coltelli e si uccidono".

"Così non può andare avanti, il Tribunale non risponde alle esigenze che è chiamato a soddisfare. I nostri cittadini non hanno ciò per cui pagano", continua Selis.

Gli avvocati non vogliono però rimanere soli: alla prossima assemblea verranno invitate anche tutte le istituzioni e tutti i rappresentanti politici nazionali.

Alla conferenza era presente anche il dott. Giuseppe Magliulo, presidente del Tribunale.

"Aggiungo solo che il Ministero sta facendo le piante organiche. Bisogna approfittare di questa occasione. Si tratta di ampliare la pianta. Tenterò di far funzionare il Tribunale dove è. Il trasferimento non è la soluzione del problema che abbiamo oggi. Il trasferimento è altro, lo deciderà il Ministero. Oggi abbiamo un malato gravissimo in rianimazione e pensare di trasferirlo significa non capire che morirebbe appena caricato in ambulanza", ha detto il presidente Magliulo.