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#voesinaction - Tra Terra e Corpo: capitolo uno

#voesinaction - Tra Terra e Corpo: capitolo uno
#voesinaction - Tra Terra e Corpo: capitolo uno
Associazione Voes

Pubblicato il 07 October 2017 alle 09:20

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Perdersi comporta la costante necessità di cercare se stessi negli altri o nelle cose. Apparteniamo alla Terra e come noi tutta l’umanità, ogni forma di vita e tutto ciò che il lavoro umano ha plasmato e trasformato nel tempo.

Tre donne in una terra selvaggia; il loro sguardo cattura dettagli che possano condurle alla meta. Nelle onde trovano le voci delle maree. Le maree sono la vita, sono il polso del mare, e il nostro battito cardiaco.

Ascoltiamo troppo il telefono e troppo poco la natura, il mare è uno dei mille suoni, solitario forse, ma rilassante. Ognuno di noi dovrebbe avere il proprio suono e il suo ascolto dovrebbe renderci euforici e vivi, o silenziosi e tranquilli… È un dato di fatto, il loro suono di riferimento è in assoluto il silenzio, in cui ascoltare e cercare il proprio io.

La loro meta non è mai un luogo definito, ma piuttosto un nuovo modo di guardarsi dentro e di vedere le cose, così anche da una angusta spelonca un minaccioso faraglione diventa espressione di bellezza.

Nella vita, si lascia sempre un impronta. E’ vero essa può sparire, ma nessuno può davvero sapere quali sono gli effetti che causa. Basta anche un granello di sabbia spostato e le cose cambiano…il vento scolpisce le dune disegnando luci ed ombre allo sguardo delle tre donne.

La terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra. Che c’è di più duro d’una pietra e di più molle dell’acqua? Eppure la molle acqua scava la dura pietra. Così soffermarsi presso d'essa rigenera la mente e trascina i pensieri nel suo lento scorrere.

E' ora che soffermandosi fronte ad una cala, circondata da aspra roccia la donna si domanda: Non deriva la nostra inquietudine da un’intima coscienza della nostra indegnità, da uno scontento di noi stessi, che sempre si collega con l’invidia e con una pazza vanità?

Così è nella vita: puoi elaborare e mantenere un'esistenza equilibrata, ma non puoi evitare gli scontri traumatici con il destino che mandano all'aria la tua quiete.Il trovar rifugio nella natura è una buona corazza calata silenziosamente sul tuo animo è l'oggetto primario per affrontare la vita e le sue sorprese.

Il coraggio di conoscere se stessi è un coraggio raro; e sono molte quelle donne che preferiscono incontrare il loro acerrimo nemico in natura, piuttosto che il proprio cuore in aride mura. Così in un tenero abbraccio a se stessa baciata dal caldo del tramonto, essa si assopisce, stanca ma alleggerita del fardello di pensieri oscuri. Le tre donne hanno percorso un viaggio, ognuna in un itinerario inconsapevole, guidate e supportate da selvaggi paesaggi ove l'unica fortuna è essere tutt'uno con la terra.