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Cronaca

Tore Spinosa, l'olbiese che "svecchia" la città partendo dai bar

Tore Spinosa, l'olbiese che
Tore Spinosa, l'olbiese che
Giulia Padre

Pubblicato il 22 August 2019 alle 12:59

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Olbia, 22 agosto 2019 -Il suo habitat naturale è il bancone del bar, ma puoi trovarlo anche in qualche altro contesto. E' un ottimo comunicatore e riuscirebbe a venderti l'impossibile. Il suo intervento agisce nel profondo, e risolleverebbe qualsiasi locale.

L'identikit è inconfondibile: Tore Spinosa, il consulente/barista/formatore e chi più ne ha più ne metta, è un "animale del business". Partito da Olbia, ora si sposta sia in Sardegna che in Italia e risistema la qualità dei servizi delle più svariate strutture.

Dove c'è turismo, trovi Tore: bar, ristoranti e alberghi fanno al caso suo. Il suo lavoro è spesso l'ultima spiaggia di tanti titolari di attività. "La chiave è nel personale" - spiega Spinosa - "non tanto nell'aspetto tecnico, quello si impara. Bisogna focalizzarsi sull'aspetto comportamentale: saper accogliere il cliente, essere gentili e sorridenti, agire nei giusti tempi, porsi con educazione... sono tutti elementi che spesso vengono sottovalutati per privilegiare la qualità del prodotto da vendere."

"Vedo tanti bar che curano maniacalmente la qualità del prodotto, e poi trascurano la formazione e la selezione del personale." - aggiunge Tore a tal proposito - "Una strategia totalmente errata, non funziona. Il personale che assumi è il tuo biglietto da visita, e influisce sull'esperienza del cliente e sul rendimento della tua attività."

A Olbia, si sa, bar e ristoranti non mancano: i dati elaborati in merito usciti qualche giorno fa collocanola provincia di Sassarial 4° posto in Italia per presenza numerica.

Il suo obiettivo dichiarato è la "lotta al dilettantismo" come la chiama lui stesso: tradotto, basta dilettanti allo sbaraglio dietro al bancone del bar o in sala, serve personale qualificato.

Il significato di "qualificato" però, assume tantissime sfaccettature quando si parla di Tore: non è fare un caffè superbo, e neanche vendere a palate. "E' saper comunicare, saper leggere il linguaggio non verbale di chi ti trovi davanti, oltre alle competenze tecniche che passano in secondo piano."

"Assumere personale qualificato significa anche studiare un certo standard che il locale in questione vuole mantenere. C'è una gerarchia tra i vari bar e ristoranti: per mantenere, per esempio, l'immagine di un bar-pasticceria di un certo calibro, non puoi certo risparmiare sul personale.Ormai il baretto di quartiere, magari un po' trascurato, è vecchio: non rispecchia più una città come Olbia, le sta stretto." - continua Tore.

Ecco dove entra in gioco il lavoro di Tore: risistemare la qualità soprattutto di bar, ma anche ristoranti, a Olbia. Una città che è cresciuta tantissimo in pochi anni, lasciandosi alle spalle la definizione di "paese" ed entrando in una nuova realtà, che ha esigenze diverse. La metamorfosi verso un centro nevralgico di turisti richiede cambiamenti importanti: il merito di Tore Spinosa è stato capirlo in tempo, e crearci un mestiere intorno.

E' attraverso il personale, come abbiamo accennato prima, che inizia il cambiamento:"Solo quest'inverno" - racconta Tore - "ho lavorato sulla selezione del personale per la stagione estiva di 12 strutture. Ho fatto le mie valutazioni e ho scelto. A fine stagione verrà la resa dei conti: sui più bravi le aziende investiranno per farli crescere ancora, facendo frequentare loro dei corsi di formazione. Bisogna sempre diffidare di chi cambia personale ogni anno: un'attività che funziona, forma il suo personale e lo mantiene nel tempo."

Per quanto riguarda il suo futuro, Tore guarda già avanti, ma non solo cronologicamente. "Ho in mente anche un progetto per destagionalizzare un po' tutti i bar di Olbia. I mesi invernali, si sa, sono un po' morti, quindi perché non creare una sfida tra tutti? "I quattro bar". Modellato sul programma televisivo di Alessandro Borghese dove si elegge il ristorante migliore della zona, si potrebbe fare la versione bar a Olbia."

Un'idea certamente innovativa, che se dovesse andare in porto, avrebbe una ricaduta economica non indifferente su tutti i locali di Olbia. Un progetto che nasce dalla voglia di "svecchiare" una città, di continuare a farla crescere nel suo punto di forza: il turismo.