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Cronaca

Tirrenia e Flotta Sarda: Confartigianato chiede conto alla Regione dopo Comunicazione dell'Unione Europea

Tirrenia e Flotta Sarda: Confartigianato chiede conto alla Regione dopo Comunicazione dell'Unione Europea
Tirrenia e Flotta Sarda: Confartigianato chiede conto alla Regione dopo Comunicazione dell'Unione Europea
Olbia.it

Pubblicato il 06 March 2013 alle 11:48

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Il Presidente della Confartigianato Imprese Sardegna Luca Murgianu ed il Presidente Regionale di Confartigianato Trasporti Giovanni Mellino, prendono posizione sulla recente notizia della Comunicazione dell’Unione Europea tesa ad aprire una procedura relativa alle vicende della Tirrenia, e delle sue vecchie partecipate, tra le quali la compagnia SAREMAR.

“Le politiche adottate in questi ultimi anni nel settore del cabotaggio marittimo e della supposta continuità territoriale – sottolinea Mellino – si sono rivelate fallimentari e dannose sia per l’economia sarda che per le imprese. Il crollo del trasporto marittimo, ed il conseguente impatto negativo sui numeri del turismo sono davanti agli occhi di tutti e si sono ripercossi sia sul reddito dei sardi che sulla competitività dei sistemi di trasporto merci”

Continua Murgianu: “ci è stato raccontato per anni che la politica della cosiddetta flotta sarda avrebbe invertito la rotta ed avrebbe contribuito a rilanciare questi settori pur in una situazione di crisi. Tutto questo sarebbe avvenuto senza alcun aggravio per le finanze regionali e senza eccezioni da parte dell’Unione Europea”.

A suo tempo Confartigianato, di fronte a una proposta politica che appariva temeraria e superficialmente impostata, chiese più volte maggiore chiarezza sui conti, ed una valutazione sui possibili risultati. Di fronte a queste richieste, di buon senso, la reazione della parte politica fu di fastidio e sufficienza. Solo oggi l’Unione Europea ci dà i dati che dovevano essere pubblicizzati dalla Regione. “Ci venne detto più volte che i conti erano a posto e che i risultati sarebbero arrivati; anche contro l’evidenza” Nel frattempo, sull’onda di questo vento demagogico, vennero approvate norme che, senza alcuna consultazione preventiva con le imprese, istituivano definitivamente la Flotta Sarda e prevedevano un sistema astruso di continuità territoriale merci.

Senza tornare sulla fondatezza dei nostri dubbi e delle nostre osservazioni, oggi possiamo osservare quanto segue:

• La fallimentare stagione della Flotta Sarda 2011-2012 ha generato (dati forniti dalla Regione all’UE) un buco di bilancio della SAREMAR pari a più di 9 milioni di euro. Ed altri danni potrebbe portarci in termini di sanzioni della stessa Unione; • Le altre norme frettolosamente approvate dal Consiglio Regionale, ammesso che siano utili, rimangono lettera morta e non sembrano avere alcuna prospettiva di sviluppo.

Di fronte ad un tale fallimento qualunque politico dovrebbe fare una seria riflessione sulla propria adeguatezza. Non essendo un partito politico non riteniamo di dover richiedere le dimissioni di qualcuno che potrà autonomamente valutare la propria posizione”. “Ci sentiamo infine di dire – concludono i dirigenti artigiani - che sarà bene, prima di proseguire con la distribuzione dei sogni irrealizzabili e costosi, riprendere un dialogo proficuo con le associazioni d’impresa sulla fattibilità delle politiche, a partire dall’ultimo di questi sogni: la zona franca integrale”.