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Cronaca

Terzo pacchetto energetico: più vantaggi per i consumatori

Terzo pacchetto energetico: più vantaggi per i consumatori
Terzo pacchetto energetico: più vantaggi per i consumatori
Olbia.it

Pubblicato il 01 February 2012 alle 14:10

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La liberalizzazione non ha sanato la scarsa trasparenza del mercato energetico, per esempio per l'elettricità verde o la distribuzione del gas, in cui il primo distributore controlla la rete al 50%. E una nuova norma che doveva fare chiarezza nel settore del risparmio energetico rimanda ancora la soluzione. In un mercato internazionalizzato, una vera liberalizzazione non è attuabile singolarmente nei vari Paesi europei. Sono indispensabili regole comuni o almeno compatibili tra loro per l'accesso alla rete. La regolamentazione tariffaria dovrebbe essere trasparente, coerente e non discriminatoria per consentire gli scambi transfrontalieri, inoltre è necessaria una cooperazione internazionale tra le autorità di regolazione del settore energetico resa oramai possibile attraverso il Council of European Energy regulators (ceer). Il Ceer riunisce tutte le autorità del settore energetico dei Paesi dell'Unione europea. L'Autorità per l'energia elettrica italiana ne detiene la vicepresidenza dal 2006. Al Ceer si affianca lo European regulator's group for electricity and gas (Ergeg) costituito nel 2003 quale organismo di consultazione formale di cui fanno parte i regolatori dell'UE. L'Ergeg nasce con lo scopo di facilitare l'integrazione del mercato energetico europeo e coordina le strategie d'integrazione regionale Tornando comunque al recepimento del Terzo pacchetto energia, la prima di queste norme, Direttiva 72/2009 introduce criteri comuni a tutela del cliente finale circa l'effettivo utilizzo di energia elettrica proveniente daenergie rinnovabili. Secondo quanto disposto a livello comunitario le imprese di vendita sono tenute a dare informazioni ai propri clienti finali in merito alla composizione del mix energetico per la produzione di energia elettrica fornita e al relativo impatto ambientale. Norma di scarsa efficienza e interesse per il consumatore in quanto dà la possibilità di sapere il mix energetico utilizzato per produrre l'energia che consuma in casa ma non certifica l'energia “verde” che acquista. Cosa significa tutto ciò? Con la liberalizzazione del mercato elettrico e la conseguente nascita di nuovi gestori di energia elettrica, è entrata a far parte dell'offerta commerciale anche l'energia “verde” che viene venduta ad un prezzo superiore rispetto all' prodotta con fonti fossili. Purtroppo oggi è impossibile monitorare se sul mercato viene venduta più energia verde di quanta ne venga effettivamente prodotta e immessa in rete. Generando di conseguenza maggiori profitti ma senza ricadute positive per l'ambiente. È quindi necessario regolamentare questo settore che oggi è molto “caro” ai cittadini in quanto fortemente incentivato nella bolletta energetica. Per quanto riguarda i parametri di tutela la direttiva 2009/73/CE lascia agli stati membri la facoltà di predisporre misure di salvaguardia per i clienti finali. La legge comunitaria 2009 ha quindi recepito le linee guida della direttiva stabilendo che anche i clienti non civili con consumi molto bassi siano considerati clienti vulnerabili e pertanto meritevoli di apposita tutela. Resta in sospeso il problema di una vera liberalizzazione del mercato del gas, mercato oggi liberalizzato sulla carta ma con un operatore dominante che detiene il 50% della proprietà di Snam rete gas. Anche per il gas naturale dovrà entro marzo 2012 essere scelto un modello di separazione al fine di risolvere i problemi di gestione monopolistica dell'energia legati sopratutto al caso di imprese che detengono la rete di distribuzione e al tempo stesso sono produttori. La scelta dell'Europa appare chiara. È necessario procedere alla separazione proprietaria al fine di raggiungere di scopi prefissati in materia di liberalizzazione dei mercati energetici.