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Cronaca

Tenta di soffocarla col crocifisso pronunciando parole in arabo.

Tenta di soffocarla col crocifisso pronunciando parole in arabo.
Tenta di soffocarla col crocifisso pronunciando parole in arabo.
Olbia.it

Pubblicato il 18 November 2015 alle 13:07

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L'uomo avrebbe tentato di soffocarla pronunciando delle parole in arabo ed introducendole in gola il crocifisso che portava al collo

Cagliari, 18 Novembre 2015 - Sta facendo discutere tutta la Sardegna la notizia riportata da L'Unione Sarda, oggi in edicola, relativa a un'aggressione avvenuta nel pieno centro di Cagliari. Una donna di 55 anni ha sporto denuncia per aggressione ai Carabinieri di Cagliari. La signora ha raccontato di essere stata aggredita da un cittadino extracomunitario che ha puntato tutta la sua attenzione sul crocifisso che portava al collo. Secondo la testimonianza della signora, l'uomo avrebbe tentato di soffocarla pronunciando delle parole in arabo ed introducendole in gola il crocifisso che portava al collo. La signora ha reagito per il dolore e ha fatto così scappare l'uomo, ma nella brevissima colluttazione ha riportato alcune escoriazioni al collo per le quali le sono state assegnate 15 giorni di cure. Le indagini sono portate avanti dai Carabinieri.

La vicenda ha scatenato anche delle reazioni politiche, in particolare nel centrodestra sardo. "Quello che legge nell’articolo (de L'Unione Sarda, ndr) è accaduto a Cagliari, in pieno centro.Accade nel silenzio complice delle istituzioni, che si guardano bene dal solidarizzare con una cittadina italiana e sarda - scrive l'ex presidente della Regione, Ugo Cappellacci, sul suo profilo Fb-.Succede perché la politica, in particolare il Governo e la Giunta regionale, fanno le passerelle buoniste, ma poi lasciano soli i volontari, le forze dell’ordine ed i cittadini a fronteggiare un fenomeno epocale.Succede perché il Governo si rifiuta di stanziare risorse adeguate per la sicurezza.E perché l’accoglienza indiscriminata, senza razionalità né organizzazione, ma soprattutto senza controlli adeguati, diventa una miccia pronta ad accendersi nella nostre città, nelle nostre piazze, nei nostri quartieri.La Sardegna e l’Italia si sono sempre distinte per la sensibilità e per lo spirito umanitario, ma c’è un principio al quale non possiamo derogare: nessuna accoglienza per chi non rispetta la nostra gente, i nostri valori, la nostra libertà.Sperando che venga acciuffato quanto prima, l’aggressore non merita di restare un solo giorno in più in un’isola splendida come la nostra. Si imbarchi sul primo mezzo di trasporto disponibile e torni pure a casa sua".