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Cronaca

Tempio, scoperta finta associazione: era una tavola calda

Tempio, scoperta finta associazione: era una tavola calda
Tempio, scoperta finta associazione: era una tavola calda
Olbia.it

Pubblicato il 16 October 2018 alle 10:03

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Tempio Pausania, 16 ottobre 2018 - La Guardia di Finanza sta effettuando, sul territorio, diversi controlli ai cosiddetti "enti non commerciali". Durante questa attività, le Fiamme Gialle di Tempio Pausania hanno scoperto un'associazione dilettantistica sportiva che, in realtà, operava esclusivamente come bar/tavola calda.

"Nel corso di un’attenta attività di monitoraggio nell’ambito degli “enti noncommerciali”, le Fiamme Gialle tempiesi hanno posto la lente diingrandimento nei confronti delle Associazioni Sportive Dilettantistiche, qualecategoria in particolare ascesa nel corso degli ultimi anni", spiega la Guardia di Finanza in una nota stampa.

"Attraverso i numerosi appostamenti effettuati dai militari presso il luogoindividuato, è da subito saltato all’occhio un copioso flusso di clientela cheentrava ed usciva quotidianamente dall’esercizio commerciale, tale darendere altamente plausibile il buon andamento dell’attività economica, econfutando, pertanto, l’esistenza stessa dell’associazione come “ente noprofit” - continua il comunicato -.La successiva procedura di accesso dei Finanzieri presso i locali dell’A.S.D.ha così portato alla luce un vero e proprio locale adibito all’accoglienza dellaclientela, ove veniva esercitata in via esclusiva l’attività di somministrazione dialimenti e bevande, tipica della natura commerciale di un bar/tavola calda, inluogo, invece, di quanto stabilito nell’atto costitutivo e nello Statuto di enteassociativo non commerciale".

Secondo i finanzieri tempiesi, la scelta di ricorrere a quella particolare natura giuridica, che è soggetta a un regime fiscale agevolato, avrebbe avuto "come fine ultimo proprioquello di sottrarsi ai vari obblighi contabili e tributari che gravano sulle attivitàcommerciali ordinarie di quel settore".

"Sulla scorta di tali incontrovertibili evidenze, con l’ausilio della documentazione fiscale acquisita e dalle evidenze emerse sulle banche datiin uso al Corpo, i militari hanno provveduto ad una puntuale ricostruzione delvolume di affari generato dall’attività posta in essere, recuperando atassazione complessivamente oltre 400mila Euro di ricavi non dichiarati ecirca 45.000 Euro di I.V.A. non versata nelle casse dell’Erario", concludono le Fiamme Gialle.