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Cronaca

Tempio, Antonio Asara: grande talento tra il Carnevale e l'arte

Tempio, Antonio Asara: grande talento tra il Carnevale e l'arte
Tempio, Antonio Asara: grande talento tra il Carnevale e l'arte
Laura Scarpellini

Pubblicato il 10 October 2020 alle 00:25

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Tempio Pausania, 10 ottobre 2020 - L'estro artistico, la passione per la pittura, la grande creatività e l'espressività attraverso la propria visura dei colori e della vita, concluiscono nel talento pittorico del tempiese Antonio Asara.

L'eclettico pittore classe '91, ha fin da piccolo dimostrato quel certo talento e la curiosità per il mondo dell'arte e tutto ciò che gira attorno al senso creativo.

"Ho frequentato l'Istituto tecnico commerciale per Geometri che mi ha formato tantissimo, anche se era evidente che la vena artistica fosse chiaramente superiore a quella tecnica, decisiva per il mestiere da geometra. - Così esordisce raccontandosi il gioviale Antonio Asara, quando rammenta i suoi trascorsi. - Così dopo pochi mesi di tirocinio abbandono la carriera dedicandomi completamente alla ristorazione, alla ricerca quasi maniacale della perfezione nel servizio verso il cliente. Questo periodo mi ha formato molto facendomi capire meglio i target di clienti che un artista possa avere".

Ormai Antonio Asara è un personaggio nella sua Tempio. Un vero punto di riferimento nella comunità che deve parte della sua popolarità al tradizionale Carnevale, quando confluiscono centinaia di turisti e curiosi ad ammirare le sfilate in maschera.

"Vivo tutt'ora a Tempio perché nutro un fortissimo legame con il mio paese. Qui è la mia casa e anche la mia spalla, dove mi sono appoggiato molte volte ricevendo quasi sempre buoni consigli. Sono molto legato anche alla nostra più grande tradizione, quella del Carnevale, riconosciuto come il migliore Carnevale allegorico dell'Isola, e posizionato al sesto posto per bellezza in Italia. - Qui Antonio Asara si inorgoglisce, e i suoi occhi si illuminano come quando un bimbo racconta della sua avventura preferita - Questa tradizione mi appartiene nel profondo visto che da bambino ho sempre sfilato e da ormai 12 anni eseguo progetti e sculture per i gruppi. Da 2 anni ho l'onore di progettare e realizzare i due carri più importanti della manifestazione, ovvero il carro della popolana Mannena e il suo futuro marito Re Giorgio".

Ma la vita dell'eclettico artista non è piena solamente di lavoro, e della sua arte. Il suo cuore da 7 anni è tutto per la sua Alessandra a cui riconosce il ruolo importante di sostenitrice, e di motivatrice al momento opportuno.

Antonio ci racconta che la passione per l'arte o per il disegno c'è sempre stata. Sicuramente i ritratti sono una delle sue peculiarità, tanto che la sua maggiore bravura risiede proprio nel realismo delle sue opere. "Riesco a collegare questo mio estro innato alla personalità del mio nonno materno, che non ho avuto la fortuna di conoscere. Anch'egli possedeva una grande dote artistica. Era un marmista che amava dipingere, e a suo ricordo sono numerosi i quadri che gli rendono onore". Forse proprio per questa ammirazione sconfinata a ogni sua opera conclusa è immancabile un ricordo, un pensiero verso il suo nonno artista.

Anche se non ci sia stato mai qualcuno in particolare che l'abbia fatto direttamente innamorare della pittura, sicuramente nella sua famiglia Antonio Asara ha trovato sempre l'appoggio incondizionato per le sue scelte artistiche, ricevendo così forza e sostegno per andare avanti, proseguendo nella sua strada.

La sua fervente attività artistica prende molto spazio nella sua vita tanto da non essere ritenuta nemmeno un lavoro. "Non la reputo né un hobby né tanto meno un lavoro. L'arte per me è vita, è quotidianità da vivere e assaporare 24 ore su 24 , per 365 giorni l'anno. Nel tener vivo un hobby devi avere una professione, che solo quando puoi metti da parte per concentrati e rilassarti nel tuo hobby. E così si finisce per odiare prima o poi il tuo lavoro che ti mangia il tempo libero e la vita. Per me non è affatto così. L'arte per me è tutto, da quando mi sveglio a quando vado a dormire, le mie giornate sono scandite dal ritmo del mio estro!".

Antonio Asara ama definirsi "un artista a 360 gradi, dall' iperealismo alla pop art, sino alla scultura stessa, a volte mi definisco un copista, ovvero colui che viene cercato per realizzare qualche opera già esistente o qualche panorama ritratto in foto. Ma ma quel ruolo ormai viene accantonato, il mondo dell'arte è sempre più difficile da far comprendere. Credo che si stiano creando troppi stili, con troppa poca facilità".

Il mondo dell'arte è divenuto difficile e spesso il talento viene riconosciuto non nell'opera in sé ma sul grande merchandising che vi gira attorno.

In passato ci fa notare Asara con un pizzico di amarezza, "era l'artista, il genio creativo che dava origine ad un'era e ad una corrente pittorica. Oggi attraverso i social soprattutto accade che avvenga il contrario, dando valore artistico a ciò che non ne ha".

Il suo stile invece affascina e suscita emozioni specie quando ritrae "i bambini con occhi innocenti e profondi sul futuro, e gli anziani con rughe spesse come a nascondere il loro passato".

Ma il suo cammino professionale non è sempre stato in discesa. Come per ogni grande sogno da inseguire ci sono stati momenti in cui le decisioni da prendere hanno scandito le giornate,o la necessità di un lavoro ha aperto porte inattese: "La consapevolezza di non dover lavorare più nella ristorazione, ma scegliere di percorrere la mia strada rinunciando anche a incarichi in location rinomate, mi ha fatto rendere conto che non davo abbastanza tempo al mio hobby. - Antonio Asara prosegue raccontando uno dei suoi bivi della vita - Tutto iniziò mentre organizzai una mostra di ritratti a Viareggio. Conclusa la mostra cercai lavoro tramite le conoscenze che avevo lì che mi catapultarono a Megevé in Francia, per fare il cameriere.

Dopo una lunghissima stagione invernale mi spostarono a Milano, e nella città della moda ero alle stelle perchè tutti i sogni potevano quasi essere realizzabili. Ma solo con il licenziamento e consegnando la lettera al capo insieme al suo ritratto, capii che per intraprendere la strada da artista avrei dovuto lasciarmi dietro qualcosa. Feci allora una promessa a me stesso: quel capo prima o poi avrebbe sentito parlare di me e dei miei ritratti!"

Di soddisfazioni Antonio Asara ne ha di continue con il proprio creare, anche se attende ancora quella grande: "Vivo ogni mia opera come una grande soddisfazione, alla fine sono tutti dei piccoli figli, che chissà, se un domani si faranno strada tra i nuovi marchi o rimarranno anch'essi nell'ombra. Nell'ambito del Carnevale di Tempio la più grande soddisfazione è stata la realizzazione del primo Re Giorgio. Vederlo sfilare tra le vie del paese e a fine festa vederlo bruciare in piazza mi ha riempito di gioia. Ma questa è la nostra tradizione, e solo chi la vive dal profondo la può sentire e vivere come una grande emozione".

Anche l'artista tempiese si è dovuto misurare con l'emergenza Covid: "Credo che questa situazione d'emergenza sanitaria abbia fatto un bel danno, oltre che umanitario e fisico, soprattutto psicologico. Su di me ha avuto un impatto molto duro. Un artista se non ha la mente lucida non ragiona, non esegue ciò che vuole e quindi non si esprime. Un periodo sicuramente difficile che mi ha permesso di conoscere un nuovo campo dell'arte, quello del digital design. -Così ci racconta Asara di quelle settimane che rimarranno indelebili nella memoria di tutti noi - Quando sono uscito in pieno lock down per comprare una tavoletta grafica, pioveva molto, ma la voglia di disegnare su una nuova piattaforma e mettere da parte quei fogli bianchi che ormai mi intasavano la stanza era talmente forte, che non mi bloccò nulla. Capivo l'ingenuità, ma iniziavo a sentirmi male. Soffocavo quasi dall' idea di rimanere chiuso a casa per chissà quanto tempo consapevole che prima o poi, i fogli sarebbero finiti".

Ma finalmente segnali di ripresa seppur timida, si stanno affacciando ovunque. "Ho notato una bella ripresa nel mio paese, le attività hanno riaperto con un forte stimolo e hanno quasi tutti eseguito dei lavori di riqualificazione. Alcuni anche chiedendomi consigli. Sono in questi momenti che ti rendi conto chi vuole realmente fare, chi si sta adagiando, chi crede nell'aiuto reciproco e chi si chiudendo in se stesso".

Anche l'artista tempiese ha la sua idea in merito all'arte in Sardegna: "La Sardegna tutta ha fortissimi artisti non solo galluresi, siamo una grande famiglia e dovremo conoscerci tutti prima o poi, non sarebbe male creare una bella galleria d'arte a chilometro zero. Tocchiamo decine di settori, dalla scultura delle maschere in legno, corna che diventano stupendi coltelli, tessuti che avvolgono ornamenti di design, ceramiche stupende e quadri dipinti sulle mura; cosa vogliamo di più".
La sua continua ricerca della vera forma d'arte che lo rappresenti non gli consente di prendere parte a diverse mostre. Da ricordare comunque l'esposizione a Viareggio nel 2015, nella suggestiva cornice del Gran Caffè Margherita, dove ha potuto consegnare personalmente il ritratto al Professore Franco Anichini, nominato Coriandolo d'Oro 2015.

Ora è già alle prese con la prossima edizione del Carnevale di Tempio 2021, tanto attesa sia per l'evento stesso che per un grande impulso all'economia locale. "La mia passione si divide in due: 6 mesi in cui vivo in simbiosi con il Carnevale di Tempio, e gli altri in cui mi faccio coinvolgere da progetti, idee e lavori anche su commissione".

"Sogno di rimanere nel tempo, lasciare una mia traccia alla storia. Riuscire a dare in così poco tempo tutto il possibile per meritare di diventare indelebile. Con un opera o con un gesto, o con un marchio, chissà. Quello che ho certezza è che se si vuole, si può ottenere..."

Ne siamo convinti anhe noi mentre lo osserviamo destreggiarsi nel suo laboratorio creativo in cui si respira estro e voglia di creare. Dar forma a sogni nelle più diverse forme d'arte è un avvincente duello contro tutto quello che diamo per scontato, e Antonio Asara questa sfida l'ha vinta da tempo!