Olbia - La tassa di soggiorno tiene banco in Consiglio comunale. Per
Gianni Urtis, presidente della commissione Bilancio del consiglio e primo promotore-sostenitore del balzello, Olbia sta rinunciando a una cifra importante che, in periodo di vacche magre, potrebbe essere molto più che utile specialmente per non alzare le tasse. "
Ci vuole un po' di coraggio amministrativo - ha detto Urtis - questa è una tassa applicata da moltissimi comuni ed è una tassa di scopo. I soldi prelevati in questo modo vengono spesi per i servizi, per le politiche turistiche. Pula la applica. Villasimius si sta rifacendo il centro con questi soldi". Ovviamente, Urtis è consapevole che con questa proposta si attirerà le antipatie degli albergatori. "Gli addetti al settore devono capire che solo in questo modo si trovano le risorse per la politica turistica - ha aggiunto Urtis -
Olbia sta rinunciando a una cifra enorme. Abbiamo stimato che stiamo rinunciando a 800mila/1milione di
euro". Ma questa tassa quanto potrebbe pesare sul turista? Secondo Urtis, si tratta di cifre infinitesimali. "
Su 40 euro spesi, la tassa peserebbe per un euro e cinquanta centesimi - ha detto Urtis - la tassa sarebbe modulata in base al tipo di struttura ricettiva e in base alla durata della permanenza del turista. Per esempio, si potrebbe far pagare un tot per i primi 5/7 giorni e poi niente".