Olbia, 23 Gennaio 2015 - L'acqua ritorna protagonista nella vita politica olbiese, questa volta però non per la sua mortale "abbondanza", bensì per la sua terribile assenza. A lanciare, per così dire, il sasso nello stagno è il gruppo di Forza Italia in consiglio comunale, guidato da Marco Piro. Il gruppo azzurro, visto il perdurare dell'assenza delle piogge e la situazione non rosea degli invasi, ha deciso di scrivere una lettera al sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, per chiedere un suo intervento. "
Gentilissimo Sindaco, il perdurare delle condizioni siccitose da ormai più di 5 mesi, ha creato e continuerà a creare, notevoli disagi per gli agricoltori ed allevatori zootecnici della nostra Città - si legge nella lettera firmata da Forza Italia -.
Hanno risentito maggiormente della siccità le colture a pieno campo come gli erbai autunno vernini, e di conseguenza la futura produzione di fieno di qualità e granaglie in genere. Anche i pascoli naturali, risentono del perdurare della siccità". Il problema non riguarda solo ed esclusivamente l'assenza in sè delle piogge, ma anche la gestione degli invasi. "A
questo si aggiunge il fatto che le riserve idriche gestite dai consorzi, sono ormai al minimo storico di capienza, fatto questo che causerà non pochi disagi alle future colture irrigue - continua la lettera -.
Gli allevatori sono stati costretti all’utilizzo delle proprie scorte aziendali che sono andate esaurite prima del tempo, e all’acquisto presso terzi di mangimi e foraggi, incidendo notevolmente sugli ormai risicati bilanci aziendali". Per questo motivo, il gruppo dei forzisti chiede alla Giunta di richiedere lo stato di calamità. "
Si chiede che la Giunta Comunale deliberi in merito alla richiesta di stato di calamità naturale,informando la Regione della drammatica situazione venutasi a creare in tutto il territorio comunale, per la mancanza d’acqua - conclude Forza Italia -
Si chiede che copia del provvedimento, venga inviato all’Argea, l’ente regionale che si occupa di agricoltura. L’eventuale dichiarazione di evento eccezionale, accompagnata dal riconoscimento dell’adeguata copertura delle assicurazioni stipulate da parte delle aziende, permetterebbe di ottenere la compensazione di una parte del prodotto perso, grazie al fondo di solidarietà nazionale, l’esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali, assistenziali e fiscali per gli imprenditori e loro dipendenti. Un dramma quello della carenza idrica che interessa anche le centinaia di case agricole disseminate nel territorio e che utilizzavano l’acqua della diga come unica fonte di approvvigionamento".
