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Scorie nucleari in Sardegna, Pizzadili chiede un consiglio comunale apposito

Scorie nucleari in Sardegna, Pizzadili chiede un consiglio comunale apposito
Scorie nucleari in Sardegna, Pizzadili chiede un consiglio comunale apposito
Angela Galiberti

Pubblicato il 11 January 2015 alle 13:09

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Olbia, 11 Gennaio 2015 - Il tormentone sul sito nazionale unico di stoccaggio delle scorie nucleari italiane è tornato, più forte di prima. Ce lo chiede l'Europa, ce lo chiede il buon senso. Il problema è che, esattamente come 13 anni fa - quando partì la rivolta di Scanzano Jonico - è la Sardegna ad essere al centro del mirino. La nostra isola ha tutte le caratteristiche ideali per ospitare questo deposito: scarsa attività sismica, popolazione ancora più scarsa, presenza in loco di enormi porizioni di territorio adibito a demanio militare. Si potrebbe dire che l'insularità è uno svantaggio: in caso di incidente, chi si occuperebbe di evacuare un milione e seicentomila nessuno? Sarebbe una mission impossible. Eppure, l'insularità non viene più considerata come uno limite a questa operazione e la Sardegna torna ad essere un sito preferenziale per lo stoccaggio delle scorie. Contro questa possibilità, in Sardegna si sono mobilitate 25 associazioni. Un vero e proprio movimento di opinione che chiede alla politica sarda di schierarsi. A tal proposito, ad Olbia, è Tonino Pizzadili (Unidos) a fare il primo passo, chiedendo un consiglio comunale ad hoc. "Chiedo che il consiglio comunale prenda posizione ufficialmente contro l'ipotesi che venga individuata la Regione Sardegna quale area idonea al deposito delle scorie nucleari. In altre occasioni, sicuramente meno dannose per l'ambiente, vedi GALSI, il comune di Olbia prese posizione e promosse la mobilitazione popolare contro la realizzazione del metanodotto in quanto poteva nuocere all'immagine turistica della Città e del suo territorio. Come mai in una situazione, non analoga, ma molto più grave sia per l'immagine turistica che per i possibili inquinamenti ambientali, l'amministrazione comunale non ha ancora preso posizione ufficiale? - ha scritto il consigliere comunale Tonino Pizzadili - Pertanto chiedo al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale che venga convocato con urgenza un Consiglio Comunale aperto col seguente ordine del giorno: IPOTESI DEPOSITO DI SCORIE NUCLEARI IN SARDEGNA: DETERMINAZIONI. La presente richiesta viene inviata in questa forma in quanto non è stata convocata la conferenza dei capi gruppo, come prevede il regolamento del consiglio comunale, per la predisposizione dell'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale del 14 e 15 gennaio prossimo. Avrei sottoposto all'attenzione degli altri capi gruppo il tema sulle scorie nucleari ma solo ieri sera ho ricevuto l'ordine del giorno e la convocazione, anomala, del prossimo consiglio comunale. Sono certo che il Sindaco, la Giunta, l'intero consiglio comunale, le forze sociali, le associazioni di categorie, i rappresentanti istituzionali, i parlamentari eletti in Sardegna, i consiglieri regionali e tutti gli olbiesi sapranno dare risposte adeguate a chi intende danneggiare Olbia, la Gallura e l'intera isola. Il deputato Mauro Pili prima e altri parlamentari sardi successivamente hanno promosso attività parlamentari e legislative per cercare di scongiurare che la Sardegna diventi il mondezzaio d'Italia; il nostro impegno deve essere anche quello di coinvolgere tutti i Deputati e Senatori eletti in Sardegna. Dobbiamo essere uniti nella mobilitazione; difendiamo la nostra gente, i nostri figli, anche contro, se necessario, i partiti politici che rappresentiamo".