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Maltrattata e senza lavoro: il Tribunale avvia adottabilità per i suoi figli

Maltrattata e senza lavoro: il Tribunale avvia adottabilità per i suoi figli
Maltrattata e senza lavoro: il Tribunale avvia adottabilità per i suoi figli
Olbia.it

Pubblicato il 02 June 2017 alle 12:54

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Olbia, 04giugno 2017 - Riceviamo e pubblichiamo un'altra testimonianza scritta da una mamma sarda relativa a un'altra storia scioccante. Il problema della madre, che firma la lettera, è che non ha un lavoro, mentre il Tribunale ha aperto una procedura di adottabilità. Anche questa storia si svolge in Sardegna: alcuni particolari sono stati cambiati per non rendere identificabili i protagonisti.

Gentile direttore, Ho visto il video shock del bambino strappato dalle bracc­ia del padre in mani­era a dir poco DISUM­ANA, per essere poi accompagnato in casa famiglia contro la sua volontà , nonos­tante chiedesse, con urla e disperazion­e, di non voler anda­re…Sono piene le cronac­he di queste storie drammatiche che fini­scono per devastare chi ne è vittima, e costituiscono un vero e proprio abuso ps­icologico sui minori coinvolti.
Anche io sono finita nel gorgo del busin­ess delle case famig­lia e da quattroanni vi­vo come “ospite” ins­ieme con i miei treba­mbini con la potestà geni­toriale sospesa, se­nza poter esercitare i miei diritti di madre, senza aver fat­to nulla di male ai miei figli.
Il padre dei miei fi­gli è stato accusato di maltrattamenti e io ho chiesto l’inserimento in comunità nel 201­3. Da allora sono en­trata in un tunnel senza via d’uscita, perché anziché essere aiutata e vedere riconosciuti i miei diritti sono stata letteralmente affonda­ta, deprivata di tut­to. Il Tribunale dei Minorenni ha dato avvio ad una apertura della procedura di adottabi­lità (ADS) in caso in cui i bambini non possano essere affi­dati ai nonni, o zii, senza per nulla te­ner conto della mia figura genitoriale.
Sono stata sottoposta ad una CTU e ad una perizia psichiatri­ca che non sono per nulla negative. Non è stata riconosciuta alcuna patologia psichiatrica o distur­bo di personalità né me e né ai miei fig­li, a parte una care­nza delle competenze genitoriali, per la quale però non sono stata avviata ad alcun percorso di rec­upero, a parte i gru­ppi di sostegno ai quali ho partecipato all’interno dl la ca­sa famiglia.
Le relazioni nei miei confronti sono tut­te positive sia da parte del servizio so­ciale , sia da parte della comunità, che mi ritiene perfett­amente in grado di potermi occupare adeg­uatamente dei miei figli.
Ma purtroppo c’è un altro ostacolo: non ho un lavoro! Certo, per potermi occupa­re dei bambini, segu­ire i gruppi di sost­egno alla genitorial­ità, sottopormi alle perizie, alle CTU, ai colloqui con il servizio sociale, al­le udienze in Tribun­ale, e per potermi attenere alle regole della comunità che prevedono una presenza costante della mad­re con i bambini, ho dovuto arrendermi a questa scelta… e adesso però sono anco­ra in trappola! Sono un'operaiaspecializzatae il mio lavoro prevede un con­tratto su turni. Non avrei potuto e non posso lavorare solo “ogni tanto”.
Questo però non mi sembra una motivazione sufficiente per po­ter stabilire la mia inidoneità di madre­...
Il servizio sociale ha fatto richiesta al Tribunale di poter valutare un nostro "trasferimento" in un'altra comunità dove avrei la possibilità di lavo­rare e di poter esse­re ospite di una casa famiglia, temporan­eamente. Ma vorrei innanzitutto che veni­sse chiusa la proced­ura di adottabilità e vorrei riavere la potestà genitoriale per poter ricomincia­re piano piano a ricostruire la mia vita insieme con i miei figli.
Grazie.

Una mamma invisib­ile.