Olbia - Mancano ancora diversi seggi da scrutinare, ma si può dire che il risultato delle Primarie del Partito Democratico è già consolidato:
Matteo Renzi, sindaco di Firenze, è ufficialmente il nuovo Segretario del Pd. A livello nazionale, il sindaco di Firenze ha letteralmente sbaragliato la concorrenza di
Gianni Cuperlo e Giuseppe Civati agguantando il
67,8% delle preferenze. Per il Pd, queste primarie sono sicuramente un bel segnale: ben
tre milioni di italiani si sono recati alle urne del partito per dare una chiara preferenza potendo scegliere, almeno per una volta, un volto "nuovo" e non uno
stagionato. L'indicazione degli elettori è stata molto chiara: toccherà a Renzi, d'ora in poi, guidare il più grande partito del centrosinistra italiano. Non sarà un compito facile per il sndaco di Firenze:
gli italiani hanno chiesto un cambiamento e lui questo dovrà ottenere. A cominciare dai posti chiave, dalle correnti, dai padri-padroni del centrosinistra italiano che non mollano la poltrona da decenni e decenni.
Il caso Sardegna. Interessante, dal punto di vista numerico, è il "Caso Sardegna".
Nell'isola, Matteo Renzi vince, ma non sfonda. Il sindaco di Firenze si è fermato al 56,4% delle preferenze. Gli altri due sfidanti, Gianni Cuperlo e Giuseppe Civati, hanno preso rispettivamente il
23,9% e il 19,8% dei voti. Chi è il nuovo segretario del Pd. Matteo Renzi (11/01/1975) è attualmente
sindaco di Firenze ed il fondatore del cosiddetto "
movimento dei rottamatori". Dal 2004 al 2009 è stato
Presidente della Provincia di Firenze. Proprio in riferimento a quest'ultima carica politica, Matteo Renzi è finito sotto l'occhio indagatore della
Corte dei Conti. Il 5 Agosto del 2011,
Matteo Renzi è stato condannato in primo grado (insieme ad altre 20 persone) dalla Corte dei Conti della Regione Toscana
per danno erariale. Secondo la sentenza, Renzi - all'epoca della sua Presidenza in Provincia, avrebbe assunto
4 persone del suo staff con un
inquadramento superiore rispetto a quello previsto dalla contrattazione collettiva del comparto. In particolare, l'inquadramento scelto era un D, per il quale ci vuole un titolo accademico riconosciuto, mentre le 4 persone - secondo la sentenza - avrebbero dovuto avere un inquadramento di tipo C.
Contro questa sentenza Matteo Renzi ha deciso di ricorrere in Appello. Nel 2012, la Corte dei Conti ha aperto
un'indagine sulle spese di rappresentanza fatte dalla Provincia fiorentina durante il mandato renziano. La cifra sulla quale si sta indagando è pari a circa 600'000 euro.