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Sardegna: Pigliaru conferma la forte preoccupazione sul fronte metano

Sardegna: Pigliaru conferma la forte preoccupazione sul fronte metano
Sardegna: Pigliaru conferma la forte preoccupazione sul fronte metano
Olbia.it

Pubblicato il 13 January 2019 alle 14:46

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Cagliari, 13 gennaio 2019.Il presidente della Regione Francesco Pigliaru conferma la forte preoccupazione sul fronte metano“preoccupazione che non è solo delle Istituzioni regionali, ma di tutta la Sardegna. Lo provano gli interventi che si sono susseguiti da parte delle principali organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori e dell’industria - sottolinea -, di associazioni ambientaliste, di tecnici e di rappresentanti delle diverse forze politiche. Se da un lato emerge chiaramente che l’abbandono del carbone come fonte da cui trarre energia termoelettrica è un obiettivo condiviso e da raggiungere in tempi brevi, possibilmente non oltre la fine del 2025 - dice il presidente Pigliaru -, è altrettanto chiaro a tutti che ciò non può avvenire mettendo in pericolo la sicurezza del sistema energetico regionale e la sua capacità di rispondere adeguatamente ai fabbisogni di cittadini e imprese senza generare costi aggiuntivi.

Allo stesso modo siamo tutti consapevoli che la condizione di insularità crea svantaggi importanti dal punto di vista energetico, e quindi consapevoli della necessità di dover contare su più fonti per rispondere adeguatamente alla richiesta. La decarbonizzazione entro il 2025 - chiarisce il Presidente - implica obbligatoriamente che altre fonti energetiche, meno inquinanti e possibilmente più efficienti vadano a sostituire il carbone. Perché questo sia possibile servono la pianificazione e la realizzazione di nuove infrastrutture, sostenendo investimenti prolungati nel tempo e che vanno ben al di là del limite temporale del 2025.

Nel Piano Energetico e Ambientale della Regione Sardegna il percorso è chiaramente delineato. Mentre abbiamo promosso con forza lo sviluppo equilibrato nel tempo e sostenibile delle rinnovabili, la realizzazione di smart e micro grid, interventi di efficientamento energetico in ambito pubblico, la mobilità elettrica e i distretti energetici, destinando ad essi rilevanti risorse nazionali, regionali e comunitarie, abbiamo posto le basi per sostituire una parte della produzione termoelettrica da carbone con quella derivante dal Gas naturale”, spiega Francesco Pigliaru ripercorrendo le azioni portate avanti dalla Giunta.

Il Presidente ricorda che la forma di approvvigionamento scelta era quella del GNL, attraverso un’infrastruttura di depositi e rigassificatori, con una rete di distribuzione capace di collegare tra loro queste facilities con i 38 bacini che si erano costruiti o erano in corso di realizzazione. Opportuni interventi regolatori avrebbero consentito di fornire il sistema di una fonte energetica, il metano, attualmente non presente in Sardegna, in grado di favorire una transizione energetica ambientalmente più sostenibile e meno onerosa. Questo sistema, unito agli altri investimenti previsti all’interno della Strategia Energetica Nazionale sulla rete elettrica, sarebbe stato in grado di accompagnare adeguatamente l’abbandono del carbone.

“Oggi invece - incalza Francesco Pigliaru - un decreto Direttoriale del Ministero dell’Ambiente, un atto amministrativo di dubbia legittimità, avvia di fatto il procedimento di phasing out dal carbone senza che la Regione sia stata in alcun modo coinvolta e si sia verificato se questo possa avvenire senza rischi per il sistema energetico regionale. E purtroppo il Piano Energia e Clima appena pubblicato dal Governo conferma per noi gli scenari più temuti. Quindi cosa si intende fare? La Sardegna pretende risposte, pretende che non siano messi a rischio né i piani di investimento pronti ad attivarsi e sui quali ci siamo impegnati con determinazione, né tantomeno gli attuali posti di lavoro, che si misurano in migliaia. E intanto il prossimo 21 gennaioavremo la conferenza di servizi per Eurallumina dove il problema della fornitura di energia termica ed elettrica costituisce un aspetto fondamentale del piano industriale. Già in quella sede ci aspettiamo che i rappresentanti di MISE, MATTM ed ENEL sappiano chiarire quali sono le conseguenze dell’uscita dal carbone e quali sono gli interventi previsti per accompagnare questa transizione nel caso specifico. Senza assicurazioni politiche e tecniche su questo fronte - conclude il presidente Pigliaru -, appare evidente che si pone un grave problema per l’economia regionale e per chi sarà chiamato a governare questa Regione nell’ormai prossimo futuro.”

L’APPROFONDIMENTO TECNICO.Il Piano Energia e Clima del Governo prevede, per il phase-out dal carbone, una nuova interconnessione elettrica Sardegna-Sicilia-Continente insieme a nuova capacità di generazione a gas o capacità di accumulo per 400 MW localizzata nell’isola nonché installazione di compensatori per almeno 250MVAR. Si evince che la capacità di generazione a gas ipotizzata ed il fabbisogno aggiuntivo di imprese e cittadini dovrebbero essere assicurati, non più attraverso un adeguato e regolato sistema a rete interconnesso, ma tramite un sistema di depositi, non si sa se isolati, che verrebbero riforniti attraverso bettoline e camion criogenici che obbligatoriamente dovranno percorrere le strade e le coste della Sardegna, con la possibilità del determinarsi di situazioni di monopolio nella fornitura. Ma è lo stesso Piano ad evidenziare che “l’obiettivo della decarbonizzazione presenta problematiche con riferimento alla gestione in sicurezza della rete sarda”, prevedendo che si debba “valutare un nuovo collegamento con la Sardegna nella parte Sud. Una prima ipotesi prospettata dal gestore della rete è quella di due nuovi collegamenti “Continente-Sicilia” - “Sicilia-Sardegna”, sui quali, tuttavia, sia il MiSE che ARERA si sono riservati le proprie valutazioni”. Si tratta quindi di ipotesi. La stessa TERNA nel suo piano 2018 dedica ampio spazio alle criticità del sistema elettrico della Sardegna, evidenziando al contempo che, nello scenario della SEN, si consegue un deciso miglioramento laddove per la Sardegna tutti i gruppi a carbone si considerano dismessi (phase-out totale del carbone) a favore dell’installazione di nuovi cicli combinati ad alto rendimento a gas. Quanto alla programmata realizzazione per rinforzare la capacità di scambio tra Continente – Sicilia e Sardegna, TERNA, nel ritenerlo prioritario ai fini dell’adeguatezza dello scenario SEN, fissa a partire dal 2020 l’avvio dell’attività di progettazione e dal 2025 la sua realizzazione, con un completamento previsto “a lungo termine”.