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Cronaca

Sardegna: la tradizione ecologica dell'architettura in terra cruda 

Sardegna: la  tradizione ecologica dell'architettura in terra cruda 
Sardegna: la  tradizione ecologica dell'architettura in terra cruda 
Laura Scarpellini

Pubblicato il 07 November 2020 alle 17:48

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Olbia, 8 novembre 2020 - I cambiamenti climatici e la crescente preoccupazione per l'ambiente, stanno rendendo fondamentale un approccio diverso anche all'architettura residenziale. La sostenibilità sarà la vera protagonista del nostro futuro in cui lo sviluppo dell’architettura eco guarderà verso un minore impatto ambientale e un conseguente azzeramento dei consumi energetici.

Il progettare ecosostenibile è basato sulla fattibilità legata allo studio dei sistemi passivi per la climatizzazione, all'analisi bioclimatico del sito, alla gestione responsabile delle risorse naturali, e all’uso dei materiali naturali.A tal proposito la nostra Sardegna risulta essere tra le regioni d’Italia che vantano una tradizione di architettura in terra cruda. Si tratta di un antico materiale da costruzione dalle ottime caratteristiche, che detiene il primato di essere stato utilizzato fin dall'8000 a.C. Sulla nostra Isola la terra cruda è stata individuata da diversi archeologi quale antico materiale da costruzione fondamentale nella costruzione delle abitazioni.

Si tratta di un antico metodo costruttivo che negli anni '70 è stato rimpiazzato dall'uso dl cemento. Di recente è tornato alla ribalta, grazie a quei comuni sardi che intendono recuperare e valorizzare il loro patrimonio storico-architettonico.

Infatti tale materiale si è rivelato essere un eccellente isolante, è dotato di un forte potere traspirante e presenta inoltre ottime caratteristiche di resistenza. Detiene apprezzabili proprietà di isolamento termico e acustico, resiste all'elettromagnetismo, nonché è completamente riciclabile. In aggiunta, regola naturalmente l’umidità e la temperatura interna dell’abitazione. Ciò accade in quanto i mattoni in terra cruda hanno una massa doppia rispetto ai moderni mattoni in terra cotta, e una volta che internamente la temperatura interna raggiunge il livello ottimale, questa si mantiene costante.

Costruire con la terra contribuisce a sviluppare diversi benefici tra cui l'incremento dell'economia locale autoctona, conseguente abbattimento costi/energia per il trasporto, abbattimento consumo energetico nella produzione, la riciclabilità, la riduzione dei residui di produzione, e la facile reperibilità dei principali componenti materiali.

Attraverso le pagine del sito terracruda.org si possono scoprire le varie tecniche di costruzione che possiamo ritrovare in Sardegna. Ad esempio i mattoni che generalmente sono definiti adobe, e che localmente ritroviamo con il nome di ladiri o ladirini, hanno una costituzione molto particolare.

Vengono realizzati con un impasto di terra, acqua e paglia posto in uno stampo, e messi ad essiccare all’aria aperta sino alla loro completa asciugatura. La terra è un materiale in cui ritroviamo sabbie, limi, ghiaie, e argilla. L'impasto ottenuto con l’acqua si presta a una messa in opera utilizzando diverse tecniche. I componenti realizzati possono essere utilizzati per murature, pannelli isolanti, coperture, finiture, pavimenti, rivestimenti arredi, e molto altro ancora.

In Sardegna ritroviamo alcune realtà artigianali che localmente producono questi mattoni in terra cruda, sia manualmente che meccanicamente. La posa in opera dei ladiri viene completata con l'impiego di malta con terra, o con la malta di calce. Malgrado i numerosi vantaggi di questo materiale e della sua tecnica edilizia ,si riscontrano però alcuni problemi che scoraggiano un suo impiego massiccio. La scarsa resistenza agli agenti atmosferici che ne richiede in aggiunta l'utilizzo di protezione esterna, e una resistenza meccanica non sempre adeguata.

Oggi i prodotti in terra cruda più richiesti sono soprattutto le finiture e gli intonaci che conferiscono anche originalità alla costruzione. Ovunque la terra è un materiale in fase di riscoperta specialmente nel mercato dell'edilizia eco-compatibile, studiando prodotti a base terra cruda, che spaziano dagli elementi per muratura alle malte per intonaci. Il suo poco utilizzo spesso è da imputarsi alla mancanza d’informazione sulle caratteristiche di questo materiale, e dei suoi benefici utilizzi. Inoltre la terra cruda è percepita spesso solamente come materiale povero.

Attraverso l'interessante cortometraggio "Ladiri" realizzato da Andrea Mura, possiamo conoscere le storie di alcuni anziani sardi, che raccontano della terra cruda e del suo utilizzo per la realizzazione dei ladiri.

Il comune di Samassi è un comune sardo dove la terra è il materiale costruttivo tradizionale per eccellenza, a cui vanno aggiunti Decimoputzu, Fluminimaggiore, Fortei, Gonnosfanadiga, Guspini, Musei, Nuraminis, Pabillonis, Samatzai, San Gavino, Monreale, San Sperate, Sardara, Segariu, Selargius, Serramanna, Serrenti, Settimo San Pietro, Solarussa, Soleminis, Ussana, Ussaramanna, Vallermosa, Villa San Pietro, Villacidro, Villamassargia, e Villasor.

Per ulteriori interessanti approfondimenti si può visitare il sito: terracruda.org dove possiamo fare la conoscenza con l'Associazione delle Città della terra cruda. "L'associazione è nata nel 2001 come alleanza tra le città che riconoscono il valore delle architetture e degli insediamenti in terra cruda quali componenti del paesaggio che caratterizzano il loro territori, come base per un modello di sviluppo sostenibile".

Mattone crudo, terra e paglia, blocchi compressi, pisè, torchis, graticcio bauges, massone sono alcune delle variabili d'impiego della terra cruda. Un sapere antico che oggi più che mai torna attuale, nel rispetto della Terra, e della nostra cultura tradizionale.