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Sardegna beffata, Tirrenia venduta agli armatori napoletani

Sardegna beffata, Tirrenia venduta agli armatori napoletani
Sardegna beffata, Tirrenia venduta agli armatori napoletani
Olbia.it

Pubblicato il 26 July 2011 alle 15:44

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Una mossa dal gusto beffardo. Una decisione improvvisa che lascia la Regione come una spettatrice impietrita. Tirrenia è stata venduta, per 380 milioni di euro, alla Compagnia Italiana di Navigazione di Onorato, Grimaldi e Aponte. Il dado è tratto, il monopolio privato sul trasporto navale è cosa fatta. La notizia è giunta improvvisamente nella giornata di ieri: il commissario per conto dello Stato, Giancarlo D’Andrea, ha tagliato fuori dalla trattativa la Regione Sardegna, che voleva entrare nel Cda con il 25%, e ha sancito la vendita alla Cin. Dopo l’acquisto, che comprende diciotto navi, linee di continuità territoriale e tutto il personale dipendente, gli armatori napoletani padroneggeranno sui mari. Senza una pronuncia negativa dell’Antitrust europeo, che ancora non si è espresso in merito, Onorato e company saranno i soli a decidere sulle rotte e sulle tariffe navali, in regime di totale monopolio.

La vendita ha provocato un brivido sulla schiena di tutti: è stato il peggior risvolto auspicabile. La Giunta Regionale, che nei mesi scorsi si era battuta per scongiurare il pericolo monopolista, è ora bersaglio di un’ondata di critiche bipartisan. Il Presidente Ugo Cappellacci, considerato dalle opposizioni inefficiente e incapace ad opporsi al volere del Governo, prepara ora la sua riscossa. Insieme all’Assessore ai Trasporti, Christian Solinas, annuncia una pioggia di ricorsi. Una mossa che alzerebbe le barricate tra il Governo regionale e quello nazionale. «Davanti a scelte che mettono a repentaglio i diritti dei sardi, faremo subito valere le nostre ragioni davanti alla Corte Costituzionale, all'Unione Europea e anche in sede civile – ha dichiarato l’Assessore sardista - Non ci fermeremo né di fronte a contratti né davanti a una convenzione per la continuità territoriale nella quale non ci riconosciamo assolutamente. Il nostro standard è e rimane quello della Flotta Sarda, con cui ci siamo opposti all'arroganza degli armatori e loro ai soprusi. Con le nostre navi, abbiamo agito spinti da una sacrosanta legittima difesa, e ora di fronte a questi nuovi attacchi, la reazione sarà altrettanto forte. Chi oggi pensa di aver messo in cassaforte un risultato a discapito del Popolo Sardo, domani dovrà leccarsi le ferite». Il deputato del Pdl Mauro Pili, che nelle scorse settimane si era fermamente opposto alla soluzione, ha dichiarato: «La vendita della Tirrenia deve essere impugnata a tutti i livelli e costituisce una palese violazione costituzionale dell'autonomia della Sardegna e del diritto alla mobilità. Ci sono tutti gli estremi per far annullare gli atti del commissario che con questo blitz si conferma responsabile di un vero proprio schiaffo che colpisce duramente la Sardegna e i sardi. Il Governo venga subito alla Camera a dare spiegazione di una gestione scellerata della vendita di Tirrenia». Usano toni trionfali, invece, i rappresentanti del Governo. Altero Matteoli, Ministro dei Trasporti, parla del mantenimento di un altro impegno programmatico, mentre Paolo Romani, Ministro allo Sviluppo Economico, ha dichiarato: «Con la vendita abbiamo incassato quello che volevamo».