Sassari, 14 gennaio 2020 - La donna sarda sequestrata in Marocco dal suo promesso finto sposo è rientrata oggi in Italia: ora verrà sottoposta a una serie di esami clinici per verificare le sue condizioni di salute. La liberazione è avvenuta grazie a un'operazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e il Ministero degli Esteri. La donna, originaria del sassarese, era finita in Marocco per contrarre matrimonio con un ragazzo del posto: si trattava di un matrimonio finto dietro compenso (5.000 euro) per far ottenere al giovane un permesso di soggiorno comunitario. La donna, in seguito ad alcuni problemi burocratici, ha cambiato idea e per tutta risposta è stata sequestrata dal finto promesso sposto. La sua prigionia è durata due mesi e in questo lasso di tempo è riuscita non solo a chiamare la sorella (che, intuendo la gravità della situazione, ha dato il via alle indagini e alle ricerche), ma a tentare una fuga. Durante la fuga, la donna ha riportato diverse fratture ma non è stata mai curata: secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la donna è stata trovata dal finto promesso sposto e da questo rinchiusa nuovamente in una stanza, senza prestare alcuna assistenza sanitaria. Ora che è in Italia potrà essere curata. Nel frattempo, continuano le indagini degli inquirenti che vogliono capire se ci sono altre donne italiane che, dietro compenso, hanno contratto dei finti matrimoni.