Santa Teresa Gallura - Prima uno scontro tra navi, poi lo sversamento in mare di idrocarburi: il tutto nelle temutissime
Bocche di Bonifacio tra la Sardegna e la Corsica. Questo è stato lo
scenario che ha tenuti impegnati diversi uomini e mezzi nelle ultime
48 ore grazie all'esercitazione
Ramogepol. L'esercitazione, di tipo internazionale, ha visto coinvolto in particolare la
Direzione Marittima del Nord Sardegna che si è così impegnata a testare tutti i suoi sistemi di sicurezza. Durante la prima giornata, ci si è occupati del
Search And Rescure, della ricerca e del salvamento in mare. A soccorrere "gli uomini in mare" (fantocci) sono stati mezzi e uomini di Spagna, Francia e Italia coordinati dal
16° MRSC Centro secondario di soccorso marittimo di Olbia. La collisione tra la nave
Guyenne e la Jhansi Ki Rani, nello scenario ipotizzato, non ha solo ferito delle persone, ma anche provocato lo sversamento di idrocarburi nel mare. A combattere contro l'inquinamento ci hanno pensato i mezzi italiani e francesi, rispettivamente negli specchi acquei di competenza dando il via al piano
Ramogepol, frutto di un'intesa internazionale. L'esercitazione anti-inquinamento è partita questa mattina alle 08 ed è terminata nel pomeriggio. Per far fronte agli idrocarburi dello scenario ipotizzato, la Direzione Marittima di Olbia - che ha attivato l'unità di crisi - ha coordinato l'intervento dei mezzi speciali, i quali hanno circoscritto lo sversamento e lo hanno neutralizzato.
L'esercitazione ha coinvolto la Francia, la Spagna e l'Italia. In particolare: Ministero dell'Ambiente, Prefettura di Sassari, Provincia di Olbia Tempio, Direzione Marittima Nord Sardegna (Reparto Operativo MRSC), Capitaneria di Olbia, Capitaneria di Porto Torres, Capitaneria di La Maddalena, Regione Sardegna, Comune di Santa Teresa Gallura, Marina Militare, Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, Consorzio Castalia.
