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Sanità, CGIL denuncia tracollo: "pronti a rivolgerci alla Procura"

Il sindacato paventa l'imminente tracollo del settore sanitario

Sanità, CGIL denuncia tracollo:
Sanità, CGIL denuncia tracollo:
Camilla Pisani

Pubblicato il 23 June 2021 alle 06:00

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Olbia. Non si placano le polemiche sulla situazione della sanità gallurese: questa volta la denuncia, accorata ed urgente, proviene da CGIL Gallura, la quale sarebbe in procinto di firmare degli esposti in merito. “La situazione della Sanità gallurese è drammatica. La convocazione della Conferenza sociosanitaria per dichiarare lo stato di emergenza, in programma il 21 giugno, è un passaggio importante. Come Cgil Gallura sosteniamo pienamente la linea dei sindaci della Gallura, ma abbiamo deciso anche di scrivere al prefetto di Sassari e, se sarà il caso, alla Procura della Repubblica. Pensiamo che ci siano tutti i presupposti perché sia avviata un’indagine, per eventualmente accertarne le responsabilità, su una serie di oggettive criticità che causano il mancato e pieno riconoscimento del diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione. Abbiamo più volte denunciato, e continueremo a farlo, le carenze della nostra sanità pubblica: certo la situazione si è aggravata con l’emergenza sanitaria da Covid-19, ma la pandemia non c’entra nulla con tutta una serie di ridimensionamenti sugli organici che da anni stanno pesando sui tre presidi della Provincia Gallura, tagli causati dall’inerzia delle funzioni di governance aziendale, ma anche e soprattutto del livello politico che ha competenza in ambito di programmazione sanitaria: la Regione e l’assessorato alla Sanità. Siamo a un passo dal tracollo che con ogni probabilità arriverà durante l’imminente stagione estiva, come hanno dichiarato tutti i sindaci e come attestano le proteste del personale sanitario gallurese, ormai allo stremo. Le criticità lavorative nelle quali è costretto a lavorare il personale sanitario determinano situazioni di elevato rischio sia per i pazienti sia per gli stessi operatori sanitari. Come si fa a non capire che il tema della salute riguarda ciascuno di noi? Se non funziona un passaggio si va a inficiare e compromettere il benessere di tutti, ovvero di chi lavora negli ospedali, dei pazienti che vi sono ricoverati, degli utenti e dei soggetti fragili che hanno bisogno di cure e assistenza. La persistente e insostenibile carenza di organico in molte unità operati mette a repentaglio l’appropriatezza e la qualità delle prestazioni sanitarie. Spesso questa situazione si traduce in ordini di servizio illegittimi che sottraggono il giusto riposo ai dipendenti, eludendo la legge, anche qui a rischio della sicurezza del lavoratore e degli stessi pazienti. Non rinunceremo alla battaglia per la tutela dei lavoratori della sanità né tantomeno alla tutela della salute dei galluresi e dei turisti che ancora scelgono la nostra terra per le loro vacanze. Metteremo in campo tutte le iniziative possibili: dall’organizzazione a fine estate di un convegno sulla Sanità a cui inviteremo tutti i sindaci del territorio, gli operatori del settore e i nostri interlocutori politici, sino ad azioni di mobilitazione che coinvolgano i lavoratori (proclamazione di sciopero) e i cittadini (manifestazioni di piazza)” dichiara Luisa Di Lorenzo, segretaria di CGIL Gallura. Nello specifico, la situazione delle strutture ospedaliere galluresi è la seguente: su Olbia, in servizio ci sono 16 dirigenti medici di cui 2 assenti per maternità, 3 esonerati dai turni notturni e 1 part-time, mentre sarebbero necessari non meno di 20 dirigenti. Su Tempio, in servizio 4 dirigenti medici di cui uno non a tempo pieno, necessari altri 4 dirigenti medici. Per quanto riguarda La Maddalena, in servizio ci sono 4 dirigenti medici di cui uno probabilmente trasferito, e servirebbero altri tre dirigenti medici. Gli anestesisti ad Olbia sono 6, operano su 2 sale e garantiscono le urgenze, a Tempio ne è presente solo uno che, chiusa la sala operatoria si occupa delle urgenze; a La Maddalena sempre uno, che si occupa della camera iperbarica, mentre ci sono anestesisti per le urgenze. Relativamente ai medici di base, a Telti è presente un solo medico (dovrebbero essere 2) che non fa servizio a Telti, ma a Olbia, e non è possibile obbligarlo ad andare a Telti; delle 90 guardie mediche turistiche in dotazione per la Sardegna, ad oggi ce ne sono appena dieci. Esistono poi casi limite come quello di La Maddalena, in cui la carenza dei medici non permette il trasferimento in sicurezza dei pazienti. Infatti il servizio viene garantito dal personale infermieristico nelle 24 ore sguarnendo di fatto il pronto soccorso. il medico non è sempre presente nell’orario notturno. Nel reparto di medicina son rimasti due medici che garantiscono anche turni di reperibilità, ma sarebbe necessaria la presenza almeno altri quattro medici. A Tempio non chiuderà l’emergenza urgenza, ma l’attività ordinaria non si sta svolgendo a causa della mancanza degli anestesisti. Ovunque si registra una carenza di tecnici di laboratorio.