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San Teodoro Jazz: ecco il ricco programma di concerti

San Teodoro Jazz: ecco il ricco programma di concerti
San Teodoro Jazz: ecco il ricco programma di concerti
Olbia.it

Pubblicato il 01 September 2019 alle 15:57

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San Teodoro, 1 settembre 2019- ASan Teodoroè tutto pronto per l'attesissima quarta edizione del festivalSan Teodoro Jazz, la manifestazione dedicata al genere di matrice afroamericana e alle sue immediate derivazioni, cherivivrà nel suggestivo borgo gallurese (dal quale prende il suo nome)alle pendici orientali del massiccio di monte Nieddu, ampliando da quest’anno i suoi consueti luoghi con l’aggiunta di una nuova location mozzafiato presso i Giardini di Cala Brandinchi.
Cinque giorniricchi di concerti, masterclass, presentazioni e jam session con il quintetto del batteristaRoberto Gatto, il pianista statunitenseDanny Grissett, il sassofonistaFrancesco Bearzatti, il chitarristaFederico Casagrande, e poi il bassistaDario Deidda, il batteristaFrancesco Ciniglio, il quintettoEntropy, il giovane sassofonista sardoElias Lapia, l’hammondistaJim Solinase tanti altri.
Nato dall’idea del suo direttore artistico, il clarinettista teodorinoMatteo Pastorino(da anni trapiantato a Parigi), patrocinato e supportato con forza e convinzione dall’Assessorato alla Cultura e al Turismodel Comune di San Teodoro, il festival nelle passate edizioni ha ospitato sul suo palcoscenico alcuni tra i più importanti artisti isolani e non, come il chitarrista Paolo Angeli, i sassofonisti Gavino Murgia e Massimo Carboni, il pianista e fisarmonicista Antonello Salis, il sassofonista statunitense Logan Richardson, il contrabbassista Salvatore Maltana, il fisarmonicista Luciano Biondini e il batterista Jarrod Cagwin, tra gli altri.
L’edizione 2019ruoterà attorno a tre parole chiave che ne hanno contraddistinto l’edizione precedente:freschezza, gioventù e jazz, con la precisa volontà di mettere in risalto e dare spazio ai nuovi talenti che, attraverso il contatto con i veterani del genere, potranno crescere e approfondire nuove strade espressive e di ricerca.
"Il festival anno dopo anno cresce e prende forma per intensità e qualità – sottolinea il suo direttore artistico Matteo Pastorino -, riconfermandole tre parole che ne hanno contraddistinto la precedente edizione:freschezza,gioventùejazz. La grafica di questa edizionemostrauna figura mitologica con la testa di un gallo (di Gallura) e il corpo di un batterista di jazz. La batteria, dunque, viene messa in primo piano comeanima viva di questa ricchissima espressione musicale, che affonda le sue radici nella cultura africana, ancor prima di attecchire negli Stati Uniti.Il mio desiderio è quello di far scoprire alla popolazione locale, ai turisti residenti, o semplicemente alla gente di passaggio in questa perla del mediterraneo, nuova musica, nuovi musicisti e incrementare la curiosità verso l'affascinante mondo del jazz.Oltre ai consueti concerti in piazza Gallura a San Teodoro, ci saranno, inoltre,due concerti che apriranno e chiuderanno il festival in una nuova location che si aggiunge alle nostre consuete.
Saremo presenti, infatti, presso igiardini di Cala Brandinchi, meravigliosedistese di verde a ridosso della spiaggia da cui prendono il nome. Tutti gli altri concerti sarannoconcentrati nel centro del borgo teodorino, tutti a ingresso libero. Il festivalproporrà, come sua abitudine, musica di qualità, con la conseta miscela di artisti affermati enuovi talenti isolani di assoluto valore. Dopo gli eventi in prima serata, ci saranno ogni seradei concerti seguiti da jam session, dislocati in diversi locali del centro teodorino, con l’intento di creare un ambiente stile jazz club, luogo fertile di scambio, di contatto, colonna vertebrale del generee dove il pubblico possa interagire e condividere l’energia dei musicisti a pochi metri di distanza. Le masterclass dei musicisti, vera e propria novità per la manifestazione, permetteranno di arricchire l’offerta anche sotto il punto di vista pedagogico.”
San Teodoro Jazzè organizzato dall’Associazione Culturale San Teodoro Jazzcon il patrocinio e supporto delComune di San Teodoro, in collaborazione con I Giardini di Cala Brandinchi, La Posta, il Verso Sud, Lu Brutoni, Galusé, Mousiké, Lukamura, Ristorante La Mesenda, Terra di Mare-Resort & Spa, Coclea Relais, Florian Café & B&B e B&B FRANCY.
L’ingresso ai concerti è libero.
IL PROGRAMMA –La quarta edizione delfestivalSan Teodoro Jazzvivrà la suaanteprima mercoledì 4 settembrepresso iGiardini di Cala Brandinchi, una suggestiva distesa di verde a ridosso della spiaggia da cui prende il nome, tra i nuovi luoghi del festival.Alle 18a tenere a battesimo l’edizione 2019 sarà ilSan Teodoro Jazz Quintet, composto daDenise Gueyealla voce,Matteo Caraal pianoforte,Salvatore Maltanaal contrabbasso e il direttore artisticoMatteo Pastorinoal clarinetto e clarinetto basso eArmando Luongoalla batteria.
Il giorno dopo (giovedì 5 settembre) il festival entra nel vivo e si fa bello nellapiazza Gallura(tradizionale luogo dei concerti serali): aprirà la serata (alle 21), il quintettoEntropy, formazione composta daMarco Maltalentialla tromba,Paolo Cordaalla chitarra,Marco Bandeal pianoforte,Fabrizio Leonial contrabbasso eJacopo Careddualla batteria.Il progetto (vincitore dell’European Jazz Contest 2019) convoglia le sonorità e ritmiche del jazz, sposando le contaminazioni più varie della black music, strizzando l’occhio al rock, e spaziando tra differenti livelli che confluiscono in una sintesi musicale decisamente personale.
Alle 22sul palcoscenico salirà una delle pietre miliari del jazz italiano: a San Teodoro arriva, infatti,Roberto Gatto, tra i più importanti batteristi italiani, con un trascorso che lo ha visto ambasciatore del jazz italico nel mondo sin dai suoi esordi. Vincitore anche quest'anno del sondaggio indetto dal magazine JAZZIT (si è classificato al primo posto comemiglior batterista italiano), il musicista arriva in Sardegna conil suo nuovo progetto che lo riporta alla dimensione prettamente acustica, e lo vede affiancato daAlessandro Lanzonial pianoforte,Alessandro Prestialla tromba eMatteo Bortoneal contrabbasso, giovani e solidi compagni di viaggio che accompagneranno il batterista romano in un percorso variegato attraverso le cadenze di varie culture, ritmi e atmosfere, tra brani originali e standard del jazz.
A seguire concerto e jam session presso “La Posta”(largo Emilio Lussu, a San Teodoro) con ilSimone Faedda Trio, con lo special guestAlain Pattitoniche affiancheràSimone Faeddaalle chitarre eMarco Occhionial contrabbasso eBruno Brozzualla batteria.
Venerdì 6 settembrela giornata del festival inizierà dal primo pomeriggio:alle 15al via le masterclass di perfezionamento alTeatro CupoladiSan Teodoro. Roberto Gatto terrà laMasterclass di batteria, mentre Dario Deidda, Danny Grissett e Francesco Ciniglio terranno laMasterclass di combo jazz(info e prenotazioniwww.santeodorojazz.com).
Alle 21protagonista sul palco principale dipiazza Gallurasarà il duo composto dal sassofonoistaFrancesco Bearzattie dal chitarristaFederico Casagrandesulla scia del discoLost songs”, pubblicato dalla CAM Jazz nel 2018 e che li ha visti collaborare e unire i rispettivi linguaggi e le comuni e variegate visioni della musica. In questa occasione i due musicisti (da tempo residenti in Francia) dialogano intimamente su ampi spazi e atmosfere rarefatte. Bearzatti è un musicista creativo e ricco d’inventiva, costante sperimentatore che tende ad allargare continuamente gli orizzonti della sua musica con la forza e l’energia del suo sassofono intriso di blues. E’ indubbiamente tra i musicisti italiani più rappresentativi del genere di matrice afroamericana, sia come leader che come session man. Esperto nell’improvvisare e nel trascinare instancabilmente gli altri musicisti, in questa occasione incontrerà Casagrande, talento geniale e innovativo, con alle spalle importanti studi classici e jazz e con un’importante esperienza accumulata suonando e spaziando sapientemente tra vari generi musicali.
Appuntamentodopo festival(dalle 23), come consuetudine, alVerso Sud”di via Tirreno a San Teodoro con il concerto e la jam session che vedrà al centrogliSpooks, formazione composta daMarco Bande(piano e tastiere),Andrea Uggias(sax tenore),Francesco Ciuti(basso elettrico) eJacopo Careddu(batteria). Il progetto unisce musicisti che, pur proveniendo da estrazioni musicali differenti, hanno da subito trovato un comune denominatore nella musica fusion. Al loro attivo vantano la partecipazione al Festival Internazionale dei Conservatori Italiani della Città di Frosinone e la partecipazione con trionfo ai contest “Part’e Sole” e “OrganSound Music Contest”. Attualmente la band è al lavoro per la realizzazione del primo album, la cui incisione è prevista entro la fine del 2019.
La penultima giornata del festival (sabato 7 settembre) vedràalle 21la presentazione editoriale del libroSardegna, Jazz e dintorni”, con gli autori, i giornalistiSimone CavagninoeClaudio Loisul palco dipiazza Gallura. Edita nel giugno 2018 daAipsa, l’opera è suddivisa in cinque sezioni tematiche, comprende oltre settanta testimonianze originali di artisti e addetti ai lavori e una nutrita galleria discografica con centinaia di schede distribuite sotto forma di playlist per ogni sezione. Tante le voci autorevoli all'interno dell'opera, tra cui quelle di Paolo Fresu, Antonello Salis, Pinuccio Sciola, Gavino Murgia, Enzo Favata, Paolo Angeli, Elena Ledda e Rossella Faa, tra gli altri. Ad arricchire il lavoro, le introduzioni del musicologo e musicistaEnrico Merlin, e quella del giornalista Giacomo Serreli.
Dopo la presentazione gli amplificatori si accenderanno per il trio del batterista napoletanoFrancesco Ciniglio, che vanta al suo attivo collaborazioni con Wynton Marsalis, Sheila Jordan, Aaron Parks, Seamus Blake, Shai Maestro, Joe Sanders, Philip Dizack, Dayna Stephens, Cyrille Aimée, solo per menzionarne alcuni. Residente a New York da 10 anni, ha ricevuto recentemente una borsa completa per la Juilliard School, e ha ottenuto l’Artist Diploma, nello scorso maggio. Il suo più recente album da leader è “Wood” (Fresh Sound New Talent 2016) con Aaron Parks e Joe Sanders, e molti altri da sideman. L’artista campano sarà affiancato per l’occasione dal pianista statunitenseDanny Grissette dal bassistaDario Deidda.
Al termine delconcerto principale, le atmosfere si infiammeranno a partiredalle 23pressoLu Brutoni”(via dei Gerani 4, San Teodoro) con l’organ trio del pianista e organistaJim Solinas, funambolico talento naturale degli 88 tasti, che si esibirà insieme aPaolo Cordaalla chitarra eJuri Altanaalla batteria.
Il festival vivrà la sua giornata finaledomenica 8 settembrepresso iGiardini di Cala Brandinchi,alle 18con il trio del giovane e talentuososassofonistaElias Lapia, vincitorenel 2019 vincitore della XVIII edizione del Premio Internazionale Massimo Urbani e del Premio Nuovo Imaie. Adaccompagnarlo ci sarannoNicola Muresual contrabbasso eFrancesco Ciniglioalla batteria. A seguire, infine, unconcerto e jam sessiondalle23con ospiti a sorpresa pressoGalusè”(via Tirreno 13) per chiudere in bellezza la quarta edizione del festival San Teodoro Jazz.
IL FESTIVAL -Il festival San Teodoro Jazz nasce nel 2016 da un’idea del clarinettista di San TeodoroMatteo Pastorino, in stretta collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di San Teodoro e le associazioni Musicultura Sardegna e San Teodoro Jazz, con il chiaro obiettivo di creare nella suggestiva zona della Gallura e dell’intero Mediterraneo un appuntamento destinato a crescere ed evolversi negli anni con proposte qualitative, di spessore, costantemente aperte alla contaminazione: aspetti congeniti in un genere ibrido e geneticamente aperto a nuove influenze come il jazz, genere che in terra sarda ha attecchito prolificamente conquistando il favore del pubblico e vantando un numero sempre più elevato di musicisti di spessore e qualità.
IL LUOGO -Conosciuto in Gallura come Santu Diàdoru, il borgo è abitato da poco meno di cinquemila residenti in inverno, animato da decine di migliaia di turisti d’estate. Il centro prese vita nel XVII secolo, nell’immediato entroterra alle pendici orientali del massiccio di monte Nieddu, quando pastori e pescatori popolarono la splendida porzione di terra, frequentata comunque sin dalla preistoria. Il nuraghe della borgata Naracheddu è la testimonianza più rilevante. Esisteva un centro abitato anche in età romana: i reperti archeologici sono documentati nel museo del Mare. Fra gli appuntamenti da non perdere, le feste del patrono san Teodoro, la cui chiesa fu ricostruita a metà XX secolo, e quella di sant’Andrea, che si svolge nel quartiere di Montipitrosu. Molto suggestivi i fuochi di sant’Antonio Abate, festa detta Lu Fuculoni, durante la quale la popolazione si raccoglie attorno ai falò in onore del santo. San Teodoro è luogo di delizie per il palato: a maggio ecco l’Aglióla, dove assaporare i piatti tipici. La cucina ti conquisterà con la zuppa gallurese, fatta con pane, formaggio e brodo di manzo. Arrivato al dolce, fatti tentare da cucciuléddi milàti, fagottini al miele, frisjióli léti, frittelle, e niuléddha, con mandorla e arancia grattugiata. Tutto accompagnato da un calice di vermentino di Gallura.