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Cronaca

San Tedoro: ecco il Museo delle Civiltà del Mare

San Tedoro: ecco il Museo delle Civiltà del  Mare
San Tedoro: ecco il Museo delle Civiltà del  Mare
Laura Scarpellini

Pubblicato il 28 June 2020 alle 14:06

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San Teodoro, 28 giugno 2020 - Il mare della Sardegna anche attraverso un museo non finirà mai di incantare, affascinare e incuriosire tutti coloro che ne entrano in contatto.

A San Teodoro troviamo il Museo delle Civiltà del Mare nato da un’idea dell’ICIMAR – Istituto delle Civiltà del Mare, fondato nel luglio del 1989.Qui sono custoditi da tempo i reperti archeologici di maggior interesse del territorio. La Soprintendenza Archeologica per le province di Sassari e Nuoro colse l'opportunità di cooperare alla realizzazione della struttura museale che si realizzò più tardi, nel 1995, allorché l’Icimar col GAL Barbagia-Baronie e altri soggetti pubblici e privati costituì, con la formula “Mari-Monti”, il Consorzio Turistico per la valorizzazione turistica, economica e culturale dei territori della Decima Comunità Montana e del Nuorese.

E così il Comune di San Teodoro venne designato come sede dei servizi turistici e culturali dell’intero territorio, con una struttura polivalente che, facendo perno anche sulle capacità e le esperienze dell’Istituto (già conosciute e apprezzate dalla Comunità Europea) fornisse un essenziale sostegno all’iniziativa. Il Museo si erige in zona Niuloni, alla periferia Nord dell’abitato e ha potuto vedere la luce anche grazie ai finanziamenti Europei con compartecipazione comunale. Il suo plesso di circa1300 mq. è strutturato intre corpi esagonali attigui. Comprende l’ampia struttura del Museo delle Civiltà del Mare, con annessi acquari e aula didattica. La gestione del complesso dal suo nascere fu affidata all’Icimar, promotore delle attività ambientali e culturali del Comune.

La località Niuloni che si erige nei pressi dell’area portuale oggi è ancora una zona periferica ma è destinata ad una crescita sicura con il completamento del porto turistico-peschereccio.

Il locale adibito a Museo, organizzato e ottimizzato dall’Icimar è formato da una zona ricezione, una saletta interna attrezzata, e lo spazio museale suddiviso in zone, secondo una precisa successione cronologica scandita da tre pannelli bifronti. Vi troviamo illustrati una cartografia appositamente realizzata dall’Icimar con la la situazione storica del Mediterraneo, della Sardegnae, in particolare, dellacosta teodorina, nei periodi di riferimento. Un grande grafico, inoltre, descrive e illustra in forma sintetica ma rigorosa, commerci e navigazione nel passato, con particolare riferimento agli scali portuali dell’isola, ivi compreso quello diCoclearia, odierna San Teodoro.

La catalogazione e la sistemazione dei reperti museali hanno veduto il pieno coinvolgimento della Soprintendenza archeologica di Sassari. Grazie all’interessamento del soprintendente prof. Nicosia e al lavoro del dott. Antonio Sanciu e della sua équipe, il museo è stato allestito in maniera ineccepibile e vede sempre più spesso riconoscimenti da parte dei visitatori, specialmente stranieri, di un certo grado culturale.

Il comune di San Teodoro ha dotato il museo di teche funzionali ed eleganti, realizzate su disegno dell’Icimar da una ditta artigiana locale.I reperti esposti vanno, in successione, dall’Età Punicaall’Età Romana Repubblicana; alla primaEtà Imperiale; allaMedia Età Imperialee dalTardo AnticoalMedioevo, mentre sono conservati in apposita teca reperti più recenti (dal 1500 al 1700 circa). Tavole fotografiche a colori illustrano inoltre ilrelitto della nave romana di Baia Salinédda(sec. III d.C., circa), da cui proviene parte del materiale esposto.La testimonianza più antica dei traffici marittimi lungo la costa teodorina è costituita, al momento, dal frammento di un’anfora greco-italica di provenienza Campana; le altre anfore esposte testimoniano non solo l’evoluzione di questi contenitori nel tempo ma anche l’intensità e la frequenza dei traffici marittimi lungo il tratto di costa che da San Teodoro va ad Olbia.Sono presenti inoltreanfore tardo punicheprovenienti dall’Africa Settentrionale, in particolare da Cartagine,monete punichedella zecca di Sardegna, e unelmo di tipo Montefortinoforse appartenente ad un ufficiale delle legioni romane impegnate nella guerra contro Cartagine in Sardegna.

Si possono ammirare i reperti relativi all’età imperiale, in articolare ceramiche fini da mensa prodotte in Toscana, e un crogiuolo per la fusione della galena. Il nostro sguardo potrà posarsi su alcuni ceppi d‘ancora in piombo,macine, e monete dell’età imperiale.

Alla Media Età Imperiale risalgono altre ceramiche da cucina esposte, e anfore. Da ricordare che dove si estende l’attuale San Teodoro, lungo la strada romana che congiungeva Olbia con Cagliari, in età romana sorgeva lo scalo marittimo di Coclearia.

L’antica città sopravvisse alla fine del mondo antico e in età bizantina troviamo un edificio di culto dedicato a San Teodoro: l’area cimiteriale bizantina, purtroppo non è giunta integra ai giorni nostri.

Quel poco che è stato possibile salvare e recuperare è conservato nella struttura museale teodorina con grande cura, testimoniando così la vitalità del centro abitato. Di grande importanza una tremisse d’oro dell’imperatore Foca, collanine, anelli, e una fibbia in bronzo. Altro interessante materiale esposto risale al periodo giudicale in cui San Teodoro, col nome di Offolle(da cui Ovodè, Oviddè) fu terra del giudicato di Gallura.

Alcune anfore islamiche che ritroviamo perfettamente conservate sono da ascrivere all'anno mille. Si attendono nuovi allestimenti nelle teche espositive con reperti risalentia ll’Età Romana Repubblicana e all’Età Imperiale.

Sono attesi nel museo un grande ceppo d’ancora rinvenuto alla Cinta e conservato attualmente ad Olbia, e due miliari romani , al momento giacenti in campagna. E' sempre in essere una incisiva campagna di sensibilizzazione da parte dell'Icimar e del Comune di san Teodoro, per poter recuperare altro materiale archeologico interessante detenuto illecitamente da privati.

E' possibile prenotare una visita al museo attraverso i recapiti di seguito indicati: 39 0784 866180 – [email protected] Per prenotare visite di gruppo o aperture festive chiamare: +39 347 7256278, il Museo segue i seguenti orari: lunedi, mercoledi, venerdi dalle 9 alle 13 e il martedi e giovedi dalle 16 alle 20. I costi del biglietto d'ingresso:Sezione archeologica – ingresso gratuito, seziona naturalistica e malacologica – € 2,00.

Ancora una volta il mare ci racconta storie affascinanti, che lasciano il segno.