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Cronaca

San Simplicio, successone per la Sagra delle Cozze

San Simplicio, successone per la Sagra delle Cozze
San Simplicio, successone per la Sagra delle Cozze
Angela Galiberti

Pubblicato il 18 May 2014 alle 15:20

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Olbia, 18 Maggio 2014 - Poteva la Festa di San Simplicio archiviarsi senza il suo appuntamento più atteso dopo la processione religiosa? Ovvio che no. E infatti, ieri sera al Parco Fausto Noce, si è svolta la Sagra delle Cozze. Un appuntamento che, grazie al suo ripetersi costante e alla dedizione di chi la organizza, è diventato un vero e proprio rito collettivo in onore dell'"oro nero" di Olbia: la cozza. Dietro a ogni piattino pieno zeppo del prezioso mitile, cotto rigorosamente alla marinara, c'è un'organizzazione ferrea composta da persone che, con ogni gesto - dal versare le cozze nei due grandi pentoloni al servire gli avventori - rivelano un'amore senza confini per San Simplicio, per la sua festa e per il Golfo di Olbia. Ieri pomeriggio, di fronte a una folla inebriata dal profumo delle cozze, sono stati cotti 4 quintali di "oro nero". La ricetta è tanto semplice, quanto gustosa: cozze rigorosamente di Olbia, olio, prezzemolo fresco e peperoncino piccante. Un mix micidiale capace, con i suoi aromi, di mandare in estasi gli appassionati. In questo rito, i protagonisti sono due: le cozze e gli chef. Il mitili, rigorosamente freschissimi, vengono gettati nei pentoloni con movimenti rapidissimi. Mentre il calore inizia a fare il suo effetto, gli Chef della Sagra versano dentro tutti gli altri ingredienti per poi mescolarli tutti con delle grandi pale in acciaio. Le cozze, così condite, vengono chiuse con un grande coperchio e da questo momento è tutto nelle mani del calore. Dopo una mezz'oretta, le cozze sono cotte e possono essere servite. Le grandi pale rientrano in azione e, un po' alla volta, riempiono delle bacinelle rettangolari bianche che vengono date a chi, sotto l'altare del sacrificio dell'oro nero, servirà il prezioso mitile. Da lì in poi, parte la catena di montaggio: versa le cozze, prepara i piattini, consegna i piattini, dai il limone, dai il panino, saluta l'appassionato. E così, fino a tarda sera. Perché l'obiettivo è servire tutti quelli in fila. Ma non crediate che sia finita qui. Perché la Sagra delle Cozze ha anche un angolino per gli olbiesi Docg, quelli che le cozze le mangiano crude e vive. Un movimento rapido, una sbucciulata perfetta, e via la cozza è mangiata. Ieri anche questo antico rito, che ormai è quasi una prerogativa degli olbiesi un po' in là con gli anni, è stato consumato con grande successo.