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San Silverio arriva a Terranova - di Salvatore Di Monaco

San Silverio arriva a Terranova - di Salvatore Di Monaco
San Silverio arriva a Terranova - di Salvatore Di Monaco
Patrizia Anziani

Pubblicato il 15 August 2018 alle 19:38

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L'ospite di OLBIAchefu di oggi è Salvatore Di Monaco, di origine ponzese. Da qualche tempo infatti è nata una felice collaborazione con la paginaponzaracconta.it e dietro loro autorizzazionevi proponiamo un estratto del suo racconto "Ponza nel cuore".

San Silverio arriva a Terranova - di Salvatore Di Monaco

Sono nato a Ponza e precisamente nel rione Sant’Antonio, nel lontano 1929. La mia casa aveva di fronte la bellissima spiaggia e nel retro la“padura”, i curatissimi orti di anni fa. Sin dalla primissima infanzia ho assaporato e goduto della brezza marina che mi portava i suoi effluvi ed il canto eterno delle acque che si infrangevano sulla spiaggia; ed inoltre gli odori degli orti, sopra tutti il profum dell’origano e del basilico. Una prima infanzia felice nella magia della mia isola natale.

Avevo circa 4 anni quando mio padre trasferì la famiglia ad Olbia in Sardegna – allora Terranova Pausania – dove aveva avviato una attività industriale insieme ai fratelli; destino della maggior parte dei giovani ponzesi di quei tempi, costretti ad emigrare per il sostentamento della famiglia.

In Terranova era consolidata una numerosa colonia ponzese: i Colonna, Aversano, Balzano, Cristo, Monaco… i Mazzella, i Piro… Tutti affermati imprenditori o commercianti con nel cuore e nella mente il ricordo dell’isola natìa. Continuavano così le tradizioni e i sistemi di vita di Ponza.

Mancava a quel tempo qualcuno e qualcosa in cui potessero riconoscersi e collegarsi maggiormente. L’occasione fu data dall’arrivo a Terranova del simulacro di San Silverio il veneratissimo patrono dei ponzesi. A Ponza avevano deciso di rinnovare la statua del Santo, così mio padre con altri amici si fecero dare il vecchio simulacro, e con l’aiuto e la disponibilità di un caro amico – Onorato, nonno degli attuali armatori – si trasportò la statua del Santo da Ponza a Terranova tramite un bastimento a vela e motore dello stesso Onorato, che faceva la spola con la Sardegna commerciando in formaggi. L’arrivo di San Silverio fu una grande festa per i ponzesi e un avvenimento religioso non indifferente che arrivava al culmine nella festa del Santo il 20 giugno con grandi festeggiamenti che si protraevano per giorni. Successivamente la colonia ponzese fece costruire un sontuosa cappella ed altare nella chiesa parrocchiale di Olbia che ospita a tutt’oggi il venerato simulacro.

[caption id="attachment_105594" align="alignnone" width="820"] Foto di mamma con mio fratello Francesco il giorno della sua prima comunione (anno 1966) davanti all’altare dedicato a San Silverio nella Chiesa di S. Paolo a Olbia[/caption]

In copertina la processione di San Silverio a Terranova ( foto di G. Deiana, pubblicata senza data).

Nota a margine della pubblicazione di "San Silverio arriva a Terranova" tratta dal racconto "Ponza nel cuore" di Salvatore Di Monaco. In data 16 agosto 2018 il nostro Giuliano Deiana ci scrive quanto segue: "Secondo le mie fonti (i racconti della mia nonna materna e quelli delle figlie - mia madre e relative sorelle), la statua di San Silverio non fu trasportata da Ponza ad Olbia (Terranova) "tramite un bastimento a vela e motore dello stesso Onorato, chefaceva la spola con la Sardegna commerciando in formaggi", ma, invece, mediante un peschereccio che, guarda caso, portava proprio il nome di "San Silverio", il cui armatore era Piro e il cui equipaggio era il medesimo che il 27 novembre del 1928, su quella barca, trovò la morte. Anche in quella occasione lieta, come in quella tragica del naufragio, la sorte volle che occasionalmente ci fosse alle macchine il mio nonno materno Giovanni Deiana. La foto che ritrae la processione del Santo è del 1926 ed è tratta dall'album fotografico di mio padre" .