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Cronaca

Salone internazionale del libro: il bilancio degli editori sardi

Salone internazionale del libro: il bilancio degli editori sardi
Salone internazionale del libro: il bilancio degli editori sardi
Olbia.it

Pubblicato il 21 May 2013 alle 17:17

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Reduce dall’ esperienza torinese del Salone internazionale del libro, la squadra dell’AES riporta a casa un carico prezioso, fatto non soltanto di presenza, relazioni e contatti importanti, ma anche di emozioni vissute e regalate al pubblico numeroso che nei giorni di permanenza al Lingotto ha animato lo stand sardo.

Un po’ come è accaduto lo scorso fine settimana (venerdì 17 maggio) con lo spettacolo “AnimaSarda”, in cui musica, parole, poesia ed emozioni sono stati sapientemente intrecciati per raccontare un viaggio emozionale. Chiunque conosca bene l’isola non ha visto o sentito cose nuove, ma chi della Sardegna ha conosciuto solo il mare e le coste frustate dal vento, si è ricreduto. C’erano le donne con i loro costumi, la natura e il ritratto di artisti come Maria Lai, c’erano le Janas dei racconti di Grazia Deledda letti da Gaetano Amato, attore napoletano, accompagnato dalla chitarra di Battista Giordano. La lettura attenta e non camuffata, sostenuta e precisata dalle suggestioni musicali, ha costituito un contraltare ai duetti improvvisati dei poeti estemporanei Salvatore Scanu e Nicola Farina e dai tenores dell’associazione Kinthales: un abbraccio, non solo ideale, tra aspetti complementari della vasta koinè sarda e dell’universale unicità della sua anima. «Unica perché distinguibile e autentica, universale perché molteplice e frutto di contaminazioni».

“AnimaSarda” è stato quindi un esperimento ben riuscito, tramite il quale l’isola è stata raccontata una volta tanto senza l’impiego di stereotipi abusati. La sensazione di chi ha assistito e preso parte all’evento, organizzato e promosso dall'AES, dalla Regione autonoma della Sardegna, e in collaborazione con il circolo “Kinthales” (da quarant’anni punto di riferimento per i sardi in Piemonte), è che raccontare l’isola con un approccio diverso sia possibile così come è possibile diffondere un nuovo senso d’identità che non concepisca la cultura come prodotto del passato, ma come luogo ideale per ripartire.

La Sardegna, al Lingotto, è stata protagonista anche il giorno dopo (sabato 18 maggio) con il dibattito partecipato “Percorrere e interpretare, suggestioni per il Sulcis”, con un ospite d’eccezione, Bianca Berlinguer, direttore del Tg3, che ha raccontato la sua esperienza in miniera, quando, inviata in Sardegna, si è calata nel pozzo con i minatori che lottavano (lotta che per altro si rivelerà vana) per evitare la chiusura dello stabilimento di San Giovanni.

Il discorso si è sviluppato al passato, attingendo dai ricordi e dalle emozioni dei relatori, coordinati da un altro giornalista sardo, Marco Corrias. Bianca Berlinguer ha raccontato di quella che non ha esitato a definire come "l'esperienza più bella della mia vita professionale". La protesta nella miniera di San Giovanni, vicino Iglesias, con i minatori che occupavano il sito. Lei c’era, unica giornalista ad aver guadagnato la loro fiducia: “E' stato necessario trattare per ore e finché non si sono fidati di me e della mia resistenza, non c'è stato verso di farmi portare giù”. “Là sotto non esiste 'io', ma solo 'noi', è una realtà diversa dalle altre”. “Ma non è questa la particolarità dei minatori del Sulcis e dei lavoratori sardi in generale _ ha concluso Bianca Berlinguer _ i lavoratori sardi hanno una grande capacità di comunicare i propri sentimenti in modo asciutto e impeccabile, sanno esternare la sofferenza senza essere patetici". Dario Coletti, da reporter, ha preferito far parlare le immagini così come il regista Giovanni Casu, autore di “Abruxia”, un lavoro con il quale ha documentato le esperienze dei minatori sulcitani. L’evento, organizzato e promosso dall’Aes e dall’associazione Malik, novità importante nel panorama culturale sardo, e dalla storica associazione Kintales, ha riscosso un grande successo, ulteriore riprova del costante interesse verso le vicende di una terra travagliata.

Bilancio senz’altro positivo, dunque, con circa 1500 titoli presenti e 300 novità degli editori partecipanti nello stand, 300 i titoli – sardi e non – dati in palio o con lo sconto del 30 per cento attraverso la campagna di promozione “Libro incentivo. Gioca, leggi… e vinci sempre!”, promossa in collaborazione con l’associazione 10 righe dai libri, nell’intera giornata del 17 maggio: meno confortanti i dati delle vendite, che hanno registrato un calo del 20 per cento, niente di diverso dal previsto in un contesto nazionale di grave sofferenza economica.

Il 17 maggio, in rete, è stato proposto online, sul Social book http://scrivi.10righedailibri.it, il gioco “Passi sardi” 10 righe, attraverso il quale i lettori di tutta Italia, da casa, hanno postato 10 righe tratte da libri di autori sardi e/o pubblicati da editori sardi o che parlino di Sardegna. La campagna ha avuto successo, così come il gioco “passi sardi”, che ha “totalizzato” sul web un migliaio di righe postate dai lettori. Le citazioni saranno raccolte in un libro e diffuse tramite il network 10 Righe dai libri, composto dal sito, dal social book, dal social network, dagli altri siti fiduciari e dai blog.

“La partecipazione dell’AES e della Regione Sardegna al XXVI Salone del Libro di Torino è stata quindi fondamentale _ ha concluso Simonetta Castìa, presidente dell’Aes _ perché era impensabile che gli editori sardi venissero meno a una delle principali vocazioni del loro operare, confermare cioè il valore, la ricchezza e l’eterogeneità della produzione editoriale isolana e con essa, la diversità delle singole anime e articolazioni culturali che contraddistinguono la Sardegna; non tanto per confortare le superficiali esigenze di un lettore distratto e avvezzo ai consueti luoghi comuni che riguardino la nostra terra, quanto per fornire quei basilari strumenti d’accesso a un panorama culturale così peculiare e di difficile approccio, che una scarna e disaggregata partecipazione non avrebbe saputo garantire”.