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Cronaca

Rosa Mazzone: la donna olbiese che portò il tennis in Sardegna

Rosa Mazzone: la donna olbiese che portò il tennis in Sardegna
Rosa Mazzone: la donna olbiese che portò il tennis in Sardegna
Laura Scarpellini

Pubblicato il 12 July 2019 alle 16:17

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Olbia, 12 luglio 2019 - La città di Olbia conserva gelosamente nel suo cuore grandi personaggi che godono di una popolarità conquistata da personalità magnifiche, che si sono manifestate costanti nel tempo.

È il caso questo di Rosa Maria Mazzone, la donna che ha fatto la storia dello sport di Olbia se non della Sardegna stessa.

Minuta, dalla voce squillante e inconfondibile, piena di vitalità ed energia Rosa, per tutti in città " maè" (maestra, ovviamente di tennis), ogni qualvolta che si ha il piacere di incontrarla, è un vero fiume in piena che non lascia di certo insensibile al suo passaggio.

"Da piccola non avevo di certo idea che lo sport potesse divenire la mia grande passione e ragione di vita. Ricordo che fu mia nonna a regalarmi con i suoi risparmi, la mia prima racchetta da tennis. I miei genitori avevano di certo l'obiettivo della casa. Una generazione la loro che aveva vissuto la guerra e la povertà vera. Non di certo la situazione che stiamo vivendo in cui il superfluo è considerato una necessità. Per farmi inseguire il sogno sportivo, vengo trasferita a Roma presso una famiglia che mi ospita offrendomi tutto il supporto necessario per giocare ai massimi livelli. Tutto questo mi apre la porta sul mondo dello sport internazionale e le competizioni sono tutto un susseguirsi, sulla mia sempre più fitta agenda.

Con gli occhi vispi da bimba prosegue il suo racconto: " A 19 anni divento così la prima maestra di tennis sarda con grande soddisfazione. Continuo a giocare i tornei nazionali e non ho paura ne di treni ne di aerei viaggiando come una giramondo navigata. Ho bellissimi ricordi con i grandi campioni del tennis che poi anni dopo mi ritrovo in veste vacanziera in Costa Smeralda. Panatta, Bartoni, Borg, Barazzutti, Pietrangeli, per loro sono la mascotte sarda che salta come un grillo. Ma trovo comunque il tempo di dedicarmi anche al mio svago domenicale, la mia seconda passione: il calcio. Finisco nella squadra femminile della Juve dopo aver militato sia nell'Olbia Calcio che nella squadra di Torpè."

Ma per Rosa non sono sempre annate gloriose, e purtroppo per 18 anni la sua stella l'abbandona, colpendola nella saluta. Ma una grande donna si vede proprio nella sua capacità di reagire, e rialzarsi sempre e comunque.

Eccola che nel 2011 viene coinvolta da Tc Terranova a tenere lezione ai bambini, sua grande delizia a strazio, come dice amorevolmente. Si riparte quindi.

"Oggi lo sport non è come una volta, i ragazzi non conoscono il vero sacrificio e la dedizione ad una passione vera. Non conoscono la scarica di adrenalina che può darti la vittoria di un set, specialmente quando si tratta di uno sport individuale come il tennis in cui il primo avversario sei tu stesso che lotti contro i tuoi limiti".

Trasmette carica positiva, forza e coraggio questa esile grande donna, tanto da stimolare la discesa in campo anche a chi non gioca da tempo.

Sarà il caso di invitare la nostra maestra per due tiri in campo? Magari tra un dritto e un rovescio potremmo carpire il segreto della sua grande forza e del suo grande spirito che malgrado tutto l'ha fatta divenire una stimata maestra. Non solo sul campo di terra rossa!