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Riva e Zola, simboli del calcio in Sardegna

Riva e Zola, simboli del calcio in Sardegna
Riva e Zola, simboli del calcio in Sardegna
Olbia.it

Pubblicato il 03 August 2020 alle 10:00

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Cagliari, 3 agosto 2020 - Il calcio in Sardegna, come del resto in Italia, è senza dubbio lo sport più popolare di tutti, nonostante solamente il Cagliari spicchi come storica società in grado di sopravvivere in Serie A.

Tuttavia, nella tradizione calcistica dell'isola, due personaggi hanno fatto la storia come nessun altro: uno nato in Lombardia e l'altro sardo al 100%. Il primo è ovviamente Gigi Riva, nato a Leggiuno, nella provincia di Varese, nel 1944, ma adottato dalla Sardegna fin dal suo arrivo al Cagliari nel 1963, quando era ancora una giovane promessa. Dotato di un sinistro fulminante e di una tecnica calcistica di tutto rispetto, Riva fu il primo grande prototipo di attaccante moderno in quanto rapido di testa, veloce con i piedi e abile a giocare sia sulla fascia sia in prossimità dell'area avversaria.

Soprannominato 'Rombo di Tuono' dal celebre giornalista Gianni Brera, il numero 11 lombardo trascinò prima il Cagliari in Serie A alla sua prima stagione e poi ne divenne il simbolo, riuscendo addirittura a vincere uno storico Scudetto (l'unico di sempre per i sardi) nella stagione 1969-70, quella prima dei mondiali del Messico, dove Riva sarebbe stato protagonista con l'Italia ottenendo il secondo posto.

L'altro giocatore sul quale ci soffermeremo è Gianfranco Zola, attaccante tascabile nato aOliena nel 1966 eapprodato al Napoli di Maradona nell'anno del secondo Scudetto degli azzurri, ossia nella stagione 1989-90. Il fantasista cresciuto nella Torres ebbe come grande maestro un certo Armando Maradona, secondo alcuni, il miglior giocatore di semprein grado di far vincere gli unici due titoli nazionali della storia alla società partenopea, che oggi è dietro alla Roma e al Milan nella corsa al quinto posto, secondo le scommesse sulla Serie A. Dopo il suo exploit in azzurro e la vendita al Parma, Zola sarebbe approdato al Chelsea, squadra con la quale avrebbe scritto le pagine più belle della sua storia da calciatore. Soprannominato 'Magic Box' dai tifosi dei Blues, il sardo sarebbe stato il primo italiano ad avere successoin Premier League e la sua storia d'amore con il Chelsea non sarebbe mai finita, come dimostrano le tante manifestazioni d'affetto nei suoi confronti da parte dei supporter di Stamford Bridge. Dopo sette stagioni e 59 reti al Chelsea, alcune delle quali da cineteca come un ormai celeberrimo colpo di tacco al volo da azione di calcio d'angolo, il piccolo fantasista scelse di giocare le ultime due stagioni della sua carriera al Cagliari. Dall'estate del 2003, anno in cui contribuì alla promozione degli isolani in Serie A con 14reti,Zola vestì la maglia rossoblù per due stagioni sfoggiando la fascia di capitano eandando in rete in27 occasioni in totale, riuscendo così a vivere dei sogni di gloria anche nell'isola che lo aveva visto nascere.

Con Riva eZola, un mancino potente e un destro fantasioso, il calcio sardo ha così alimentato ulteriormente il mito del calcio isolano, un mito che perdura anche oggi che il Cagliari continua a giocare nel campionato di massima serie.