330 milioni di redditi non dichiarati. 40 milioni di IVA non versata. Finanziamenti percepiti illecitamente per 20 milioni e 18 milioni di danno erariale. Queste cifre rappresentano in sintesi l'intenso lavoro che la Guardia di Finanza della Sardegna ha condotto nell'intero territorio isolano nell'anno 2012. Cifre importanti che testimoniano anche un cambio radicale nel modus operandi delle Fiamme gialle. Grazie ai protocolli di intesa firmati con enti e istituzioni, grazie alla collaborazione sempre più stretta con l'Agenzia delle entrate e grazie ad un intenso lavoro di intelligence facilitato dalle nuove tecnolgie, la Gdf non cerca più a caso nel mucchio. Da un po' di tempo, le maglie dei baschi verdi si sono fatte sempre più strette. Il che permette agli agenti di pizzicare con molta più facilità evasori e furbetti di ogni tipo. Ovviamente la tecnologia e i rapporti con gli altri operatori sul territorio sono fattori importanti. Ma non bisogna dimenticare l'apporto del comune cittadino attraverso le segnalazioni fatte al 117. L'opinione pubblica, stimolata anche dalla crisi economica, supporta notevolmente l'operato della Guardia di Finanza, di conseguenza le persone comuni non sono più disposte a tollerare la piccola e la grande evasione del vicino di casa, dell'amico o del parente. Ormai gli italiani hanno capito che l'evasore non truffa semplicemente lo Stato, ente sovraordinato e quasi invisibile, ma toglie risorse alla comunità e quindi al cittadino stesso. Per questo motivo le segnalazioni alla Gdf sono aumentate in modo esponenziale e stanno diventando un utilissimo strumento per pizzicare chi onesto non è. L'attività delle Fiamme gialle non si limita solo alla lotta all'evasione. Risultati importanti sono stati ottenuti anche contro il traffico di stupefacenti (260 i chili sequestrati), contro la contraffazione (100 mila prodotti tarocchi confiscati) e in materia ambientale (20 le discariche abusive individuate per un totale di 320 mila metri quadri di aree interessate).
