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Cronaca

Olbia: randagismo e soccorso agli animali. La parola all'ENPA

Olbia: randagismo e soccorso agli animali. La parola all'ENPA
Olbia: randagismo e soccorso agli animali. La parola all'ENPA
Angela Galiberti

Pubblicato il 13 February 2016 alle 09:00

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Olbia, 13 Febbraio 2016 - Operano silenziosamente sul territorio ormai dal 2013, anno in cui l'alluvione devastò canili, rifugi, stalle e tanti animali. In quella occasione la loro Unità di Intervento Nazionale, nata proprio per intervenire in caso di calamità, fu impegnata sul nostro territorio, portando aiuti e soccorso agli animali in difficoltà come il cavallo “Giorgio”, salvato nei pressi di Monte Pino. Oggi sono una realtà consolidata pronta a dare un contributo effettivo per fronteggiare il fenomeno del randagismo ed altre problematiche legate ad un giusto rapporto tra uomo ed animale. Stiamo parlando dell'ENPA, l’Ente Nazionale Protezione Animali, presente ad Olbia con una Sezione Provinciale, alla cui presidenza vi è, attualmente,Giuseppe Fascì (il quale ricopre anche il ruolo di coordinatore Regionale delle 6 Sezioni presenti in Sardegna).

In questi anni di lavoro silenzioso, l'Enpa si sta distinguendo per le iniziative portate avanti con passione dai suoi volontari. Una delle ultime si è svolta nel Nord Sardegna, a Sassari, dove la locale Sezione è riuscita a sterilizzare ben 57 gatti randagi - ovviamente, dopo aver avuto le autorizzazioni dalla Asl sassarese e dal Comune di Sassari. Un successo che l'Enpa punta a replicare anche ad Olbia. "Sono due anni che lavoriamo sul territorio -diceGiuseppe Fascì- e da poco abbiamo richiesto un appuntamento alla Direzione Generale della Asl 2 di Olbia per presentare un progetto per la sterilizzazione dei gatti che vivono allo stato libero. Vogliamo collaborare con le istituzioni a tutti i livelli ed essere un valido supporto investendo sia risorse umane, che professionalità. La stessa legge regionale che si occupa del randagismo individua le tre figure cardine per affrontare la problematica: i Comuni le ASL e i volontari liberi o appartenenti ad Associazioni".

L'Enpa è una vera e propria corazzata: ben strutturata, ben radicata e con strumenti studiati appositamente per risolvere criticità e diffondere una cultura animalista basata sul rispetto e sulla legalità. "A Olbia c'è una situazione particolare- aggiungeFascìin quanto siamo, in ordine di tempo, tra gli ultimi arrivati. Ci sono, infatti, sia associazioni che volontari liberi, da tempo presenti sul territorio, che fanno un lavoro davvero meritevole". L'idea dell'Enpa è quella di diffondere una cultura animalista improntata sulla legalità. Le leggi che riguardano la protezione degli animali non sono molto conosciute e spesso ad ignorarle sono proprio gli enti preposti alla loro applicazione. Bisogna, quindi, fare un lavoro certosino sulla divulgazione delle normative e su tutte le tematiche che possono essere strumento utile al cittadino: spesso, infatti, questo aspetto fondamentale viene tralasciato perché chi si occupa del benessere animale è troppo impegnato a fronteggiare le tantissime emergenze presenti sul territorio.

Signor Fascì, a volte parlando con i cittadini si sente "è inutile chiamare le guardie ecozoofile , i vigili o le forze dell'ordine, tanto non succede nulla". Che cosa è che non funziona?

Questo è un punto dolente in quanto bisogna affrontare la problematica da varie prospettive. La prima delle quali è legata all’ambito normativo e cito solo alcune norme di facile reperibilità anche per cittadini: D.P.R. 31 marzo 1979, proprio di Enoa, nel quale agli art. 3 e 5 cita chi sono gli organi deputati alla vigilanza sulle leggi e i regolamenti relativi alla protezione animali: i Comuni e le Guardie Zoofile dell’ENPA. Poi c'è la legge 14 agosto 1991, n. 281 “Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo”; e ancora Legge 20 luglio 2004, n.189 "Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate". Infine la Legge Regionale 18 maggio 1994, n. 21 ”Norme per la protezione degli animali e istituzione dell’anagrafe canina” ecc. Questo dovrebbe essere il “ vademecum” per tutti coloro che si vogliono adoperare in modo consapevole alla protezione e benessere degli animali. Il secondo aspetto riguarda il sentimento delle persone che inoltrano le segnalazioni, in quanto non sempre collima con le normative vigenti: ciò che si segnala non trova una corrispondenza con ciò che la legge prevede come maltrattamento o altro. Dal punto di vista procedurale spesso vi è una mancanza, da parte delle istituzioni, di personale che possa verificare nell’immediatezza la reale situazione segnalata, senza tralasciare la procedura macchinosa, in modo tale da rendere tutto questo possibile. Cerco di spiegarmi meglio facendo un esempio: un cittadino chiama la Polizia Locale per un cane vagante, quest’ultima deve accertarsi della veridicità della segnalazione inviando una pattuglia sul posto, verifica, poi, la disponibilità di spazio in canile ed, una volta accertato il tutto, invia una comunicazione alla ASL competente per territorio, la quale a sua volta, provvede all’invio di un operatore che, coordinandosi con la Polizia locale, preleva/cattura il cane, portandolo in una struttura convenzionata. L’intero iter prevede, quindi, dei tempi che spesso, purtroppo, ricadono anche su chi ha fatto la segnalazione. Tengo a sottolineare che mi sto riferendo ad un cane che apparentemente è in buono stato di salute: per gli animali feriti o in stato di apparente necessità, infatti, una volta segnalata la vicenda agli organi preposti, deve intervenire un Veterinario ASL, secondo il calendario di reperibilità o, dove esistente, un pronto soccorso veterinario convenzionato. Realtà completamente diversa è per i gatti che spesso non vengono presi neanche in considerazione: la problematica infatti ricade direttamente alle Associazioni o Volontari liberi sul territorio, i quali di propria “tasca” provvedono sia al sostentamento, che alle cure.

Lei ha accennato al rispetto delle leggi. Ad Olbia, ultimamente, sono spariti molti cani. Vi siete fatti un'idea su quel che sta avvenendo?

Bisogna vedere quanti proprietari effettivamente fanno denuncia di smarrimento o furto, perché è così che bisognerebbe agire. In questi casi è importantissimo il chip in quanto, senza questa pratica, è molto difficile risalire al proprietario di un cane che si è perso o che è stato rubato. In molti sottovalutano questo aspetto, ma la chippatura non solo è obbligatoria, ma è utile a tutelare l'animale, rappresentando uno degli strumenti fondamentali per la lotta al randagismo.

Anche il randagismo è un problema molto sentito nel territorio. Come si può risolvere?

Il fenomeno del randagismo si combatte unendo le forze sul territorio, quali i Comuni, le Asl, le Associazioni e i Volontari liberi, creando una collaborazione attraverso tavoli tecnici permanenti, promuovendo una serie di azioni congiunte tese alla risoluzione della problematica che oramai nelle regioni del centro e sud Italia è diventata un fenomeno endemico. Le azioni da mettere in campo sono molteplici e tutte fondamentali, una tra tante è l’adozione da parte dei Comuni del “Regolamento Comunale per la Tutela del Benessere degli Animali e la loro Convivenza con i Cittadini” , e noi giudichiamo validissime le linee guida scaturite da un accordo tra ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e la FIADAA (Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente) che riunisce le maggiori Associazioni di protezione animali in Italia e di cui ENPA è tra le fondatrici . Altre azioni utili sono le chippature, le sterilizzazioni e le incentivazioni da parte dei comuni alle adozioni dei cani presenti nei canili. Oggi, nella nostra regione, la media del costo di un cane che soggiorna in canile è di 2 € al giorno, ovvero circa 730 € l’anno e se ipotizziamo la presenta di dieci cani presso una struttura convenzionata ecco che il costo si aggirerà intorno ai 7.300 € annui. Le assicuro che abbiamo realtà di amministrazioni comunali che arrivano a spendere anche 180.000 € l’anno, una situazione chiaramente insostenibile e per la quale ci stiamo attivando molto affinché le amministrazioni comunali, in collaborazione con le Associazioni, pongano in essere tutta una serie di “buone pratiche” per dare i cani in adozione.

E per i gatti invece? Com'è la situazione?

Per quanto riguarda i gatti, anche in questo caso, il discorso è completamente diverso; solo nel 2013 con un accordo Stato-Regioni si è prevista la di microchippatura, volontaria per i proprietari, mentre per le colonie libere deve avvenire all’atto della sterilizzazione intestando l’animale al comune di competenza. In mancanza però del suddetto regolamento, i comuni non procedono al riconoscimento delle colonie sul proprio territorio, generando varie problematiche, tra le quali, quella più importante a mio avviso, riguarda proprio le sterilizzazioni. Le ASL, infatti, non procedono ad effettuare tale pratica se non per quei gatti inseriti in colonie riconosciute. I volontari, o chi si prende cura delle “colonie di fatto”, pur armati di tanta buona volontà, spesso per mancanza di risorse economiche non riescono a farsi carico di tutto in quanto la gestione di una colonia felina è molto onerosa, sia per quanto riguarda il sostentamento, sia per quanto riguarda le cure veterinarie che per le sterilizzazioni . Tutto questo sistema burocratico e le difficoltà economiche hanno fatto si che il proliferare dei gatti, in tutto il nostro territorio, abbia oramai raggiunto numeri di notevole rilevanza .

A Olbia come state operando?

In tutto questo, la nostra Sezione Provinciale Enpa di Olbia ha cercato di essere presente sia attraverso i propri Volontari, che il Nucleo Guardie Zoofile con varie iniziative e ne cito solo alcune: la distribuzione di 3100 Kg di crocchette per far fronte alle varie emergenze sul territorio, dando aiuto sia a coloro che si prendono cura in modo autonomo di animali sul territorio, sia ad altre Associazioni di protezione animali. Abbiamo distribuito nelle scuole primarie oltre 1000 manuali intitolati “Io e il mio amico cucciolotto” nati dalla collaborazione tra Enpa SIUA (Scuola Interazione Uomo Animale) e stampati, gratuitamente, dalla Pizzardi Editori con la quale collaboriamo da 10 anni. Molti dei nostri Volontari accudiscono direttamente alcune colonie feline, provvedendo sia al loro sostentamento, che alle cure veterinarie. Le nostre Guardie Zoofile sono intervenute sia di propria iniziativa, che su segnalazione, in vicende dove la loro competenza in materia è stata richiesta. Il raggiungimento del giusto equilibrio tra gli esseri viventi e l’ambiente che ci ospita prevede un lungo cammino, ma siamo fiduciosi che la sensibilità dell’uomo possa prevalere sulle dinamiche economiche e culturali, in quanto ne va della nostra stessa sopravvivenza. Ci auguriamo che in molti vogliate sostenerci in questo nostro percorso, affinchè le generazioni future possano godere dell’ambiente, della fauna selvatica e di tutti quegli amici a quattro zampe che oramai fanno parte dei nostri nuclei familiari. La Sardegna, in modo particolare, merita il rispetto dell’Uomo.

Per chiunque volesse contattare l'Enpa, ecco i recapiti: Guardie Zoofile ENPA: [email protected] Sezione Provinciale ENPA Olbia : [email protected] Presidente: cell. 3288247609