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Pubblicato il 18 September 2019 alle 14:23
Olbia, 18 settembre 2019 - Circa 20 giorni fa, il Consiglio Comunale di Olbia ha approvato il "Piano urbanistico preliminare - Indirizzi per la pianificazione": un documento molto importante che prelude al Puc vero e proprio, la regola aurea per lo sviluppo di qualsiasi città o paese (Olbia compresa).
Delle linee guida abbiamo scritto diverse volte, ma oggi ci concentriamo - approfondendo il tutto con i documenti approvati e disponibili pubblicamente - sul futuro delle due sopraelevate (la Nord e la Sud) che attualmente fanno parte del panorama olbiese e che rappresentano due opere ingegneristiche fondamentali nonché parte della stessa storia cittadina.
Di come si sia arrivati a queste due strutture e al tunnel è stato raccontato in due diversi articoli (ecco il primo ed il secondo): oggi parliamo del futuro, o per meglio dire, del passo del gambero perché di tutto questo si è parlato (e deciso) nel lontano 1976.
Il progetto preliminare di Puc approvato dal Consiglio Comunale è poco più di una tavolozza colorata in cui vengono abbozzate delle idee di sviluppo e di possibili infrastrutture (e cubature).
Il dettaglio si avrà più avanti, ma intanto colpisce quella lunga linea tratteggiata rosa che, secondo la legenda del documento, indica la "viabilità a scala territoriale di progetto interrata".
In parole povere, quella linea tratteggiata rosa indica un'idea di tunnel.
A colpire, in questa idea messa nero su bianco, è la lunghezza che potrebbe avere questo fantomatica nuova opera.
Se ci basiamo su questa cartina, infatti, scopriamo che il potenziale tunnel inizia - grossomodo - in via dei Lidi (lato rotatoria Cipnes) e finisce - nientepopodimeno che - in corrispondenza della grande rotatoria di ingresso della Città aperta questa estate.
Nella relazione che accompagna tale cartina, si legge che è previsto il "completo interramento della strada del lungo mare in modo da aprire sia il bacino delporto Romano sia il bacino di Redipuglia e in modo da completare la riqualificazionecomplessiva dell’affaccio verso il mare".
Basandoci su queste coordinate teoriche, abbiamo calcolato la sua lunghezza approssimativa: circa 3 chilometri (precisamente 2,9 km secondo Google Maps).
Il percorso seguito da questa possibile "viabilità interrata" è quello che oggi segue la SS 125 verso Nord che si trova su viadotti e, in minima parte, sotto il livello del mare.
Si tratta, a conti fatti, di una idea molto ambiziosa e anche costosa: è da capire se verrà ridimensionata - magari tenendo sotto terra solo i tratti che oggi si trovano sui ponti a mare. Tutte da decidere le eventuali linee di finanziamento.
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