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Pubblicato il 25 July 2016 alle 13:36
Olbia, 25 Luglio 2016 - Prosegue l'inchiesta sull'alluvione che, nel 2013, ha colpito duramente la Città di Olbia. La Procura di Tempio Pausania ha emesso nuovi avvisi di conclusione delle indagini.L'accusa è omicidio colposo plurimo e disastro plurimo. Gli avvisi di conclusione indagini sono 10, riguardano uno dei filoni della maxi inchiesta sul Ciclone Cleopatra e sostituiscono i precedenti datati 2014. Nello specifico, sono indagati l'ex assessore all'Urbanistica Carlo Careddu e l'ex assessore ai Lavori Pubblici Davide Bacciu; il dirigente del Comune (Settore tecnico) Costantino Azzena e altre sette tecnici. Escono dall'inchiesta, invece, l'ex sindaco Gianni Giovannelli, l'ex assessore all'Urbanistica (Giovannelli I) Marzio Altana, i dirigenti comunali Antonello Zanda e Gabriella Palermo, Gesuino Satta, il dirigente dell'ex Provincia Olbia-Tempio Federico Ferrarese Cerruti e i tenici Gianluca Vidale e Cesare Marras.
Il filone dell'inchiesta è quello relativo alla morte di Francesco Mazzoccu e del figlioletto Enrico, di Patrizia Corona e della figlioletta Morgana Giagoni e delle pensionate Anna Ragnedda e Maria Massa. La Procura di Tempio contesta, a vario titolo, una serie di omissioni, mancate progettazioni e mancati lavori che avrebbero dovuto tenersi sui canali esondati. In particolare, a Carlo Careddu e Davide Bacciu viene contestato di non aver preso in esame uno studio, consegnato nel 2011, che avrebbe dovuto essere inserito nel Piano di Assetto Idrogeologico.
Questa è la seconda parte dell'inchiesta sull'alluvione del 2013. La prima è già arrivata davanti ai giudici del Tribunale di Tempio Pausania ed è in corso di dibattimento. In questo primo filone sono imputati anche l'ex sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, e il sindaco di Arzachena, Alberto Ragnedda.
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